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Balle
spaziali
di Stefano Benni - «Il Manifesto» 12
novembre 2003
Due
sono le Superballe, le grandi galassie di bugie che i media tengono in
vita, sempre più arrancando e improvvisando. La prima riguarda la
necessità e l'utilità della guerra in Iraq, la seconda la legalità e
il gradimento del governo Berlusconi. Sul nano piduista, palazzinaro e
strabugiardo il fallimento e la vergogna sono tali che anche Rutelli si
è spettinato, dicendo cose che parecchi avevano capito da tempo. Uno,
il nano sbraita e millanta di parlare a nome della gente ma non ha più
la maggioranza dei consensi, ha persino paura a farsi vedere in giro, va
al bagno in elicottero, è un ologramma fardato. Due, tra Rai, condoni,
processi, leggi ad personam il suo non è più un conflitto di
interessi, ma un bombardamento alla democrazia. Tre, il neuropremier non
spara cazzate a caso, ma perché è l'unico modo per far sembrare grave
quello che ha detto, non quello che ha fatto e farà. Il fascismo fu una
gaffe lunga vent'anni? Quattro, la sinistra potrebbe cominciare a
chiamare le cose col loro nome e cercare di vincere senza inciuci,
compromessi e faide interne.
E
mentre il premier-cocker saltella scodinzolando tra Bush e Putin, le
Superballe della Casa di Libertà stanno perdendo audience, proprio come
le televisioni. Ogni giorno Mezzoduro Bossi, Settecamicie Fini e
Borborigmo Buttiglione si lanciano ultimamum, diktat, accuse, smentite,
rattoppi e dietro-front: la politica italiana somiglia ormai a studio
televisivo rissoso e vittimista, in cui applaude solo la claque.
Ma uscendo dalle grane di Italiaset, è sulla guerra in Iraq che siamo
nel kolossal, e il Pentagono sforna balle da cento megatoni. Ecco il
riassunto delle ultime notizie.
La guerra in Iraq e al terrorismo internazionale è finita, ma i titoli
di coda sono lunghi perché c'erano un sacco di sponsor.
Negli ultimi mesi ci sono stati centocinquanta falsi allarmi negli Stati
Uniti e un migliaio di veri attentati in varie parti del mondo, ma la
Cia funziona benissimo.
In
Iraq sono entrati, secondo il proconsole Bremer, centinaia di noti
terroristi siriani, yemeniti e sauditi. Da dove sono passati e chi li ha
fatti passare? La Cia ipotizza un traffico di gommoni albanesi nel golfo
Persico, oppure una metropolitana nel deserto progettata da Alì la
Talpa, il Lunardi dell'Islam. Secondo Colin Powell è quasi certo, a
questo punto, che Saddam non possedeva armi di sterminio. Ciò prova la
pericolosità del dittatore che ha simulato di possedere armi di
sterminio perché gli Usa lo attaccassero e il dittatore potesse
sputtanarli dimostrando che non c'erano armi di sterminio. Ma noi, ha
concluso Powell, lo smaschereremo trovando le armi di sterminio. Se
qualcuno trova un punto debole in questo ragionamento, è un
fiancheggiatore di Al Qaeda.
L'allarme antrace degli
Stati Uniti, per evitare le continue emergenze e relative smentite, avrà
luogo il mercoledì e il venerdì per i numeri civici pari, martedì e
giovedì per quelli dispari. Lunedì carbonchio. Sabato e domenica la
Cia è chiusa e gli americani dovranno arrangiarsi.
La liberazione dell'Iraq è stata accolta dalla popolazione con la
massima gioia. Non passa giorno che i soldati americani non vengano
festeggiati. Il coraggioso Bush ha dichiarato: noi non ce ne andremo
dall'Iraq ma soprattutto non ci andrò io, mica sono così fesso da
farmi ammazzare. Dopodichè è andato a fare lo sborrone in tuta
mimetica tra i marines di un campo ben recintato in Florida.
La
Cnn ha diffuso un nuovo video di Bin Laden, trovato dalla Cia in un
pornoshop di Baghdad. Il pericolosissimo Osama è ritratto in piedi, di
spalle contro un muro, insieme a un amico sceicco. Secondo la Cia i due
dicono: Non dovevamo attaccare a Riyadh, dovevamo attaccare a Parigi
e a Treviso , ma stai attento a non voltarti che le telecamere
satellitari ci stanno inquadrando. Secondo un interprete arabo la
conversazione invece è questa: Non
dovevo mangiare tutti quei peperoni, adesso ho la cistite. E stai
attento a non voltarti che mi stai pisciando sui piedi.
Su
Saddam ci sono due ipotesi: o è morto, o è contemporaneamente a
Baghdad o in Bielorussia o in Siria. Secondo la intelligence della Cia,
la prima ipotesi getta forti dubbi sulla seconda.
A Guantanamo i prigionieri sono trattati secondo la
convenzione di Ginevra. Vengono torturati un'ora esatta cronometrata con
un orologio svizzero, non un minuto di più.
Nuovo scandalo per il libro di un maggiordomo: dopo
la presunta relazione tra Carlo d'Inghilterra e un valletto, e quella
tra Blair e gli Iron Maiden, sta per uscire un nuovo piccante memoriale.
Secondo il cuoco di Bush, questa estate il presidente e Berlusconi
cercarono di avere un rapporto contro natura rimanendo un'ora intera
senza parlare di soldi.
Bush
ha chiesto al congresso altri dieci milioni di dollari per la difesa
degli interessi nazionali, e cioè per pagare l'equipe di sceneggiatori
che dovrà preparare il dossier di balle per l'attacco alla Siria.
Bush ha detto (giuro)
che la ricostruzione è iniziata, in quanto sono stati portati a Baghdad
cinquecento guanti da baseball per i marines. Il campo da golf non c'è
ancora, ma le buche non mancano.
Secondo un rapporto segreto del Pentagono, l'ultima campagna di guerra
aveva dieci obiettivi: 1- catturare Bin Laden; 2- catturare il mullah
Omar; 3- catturare Saddam; 4- trovare gli arsenali chimici e nucleari;
5- porre fine agli attentati terroristici; 6- riportare la pace e la
tranquillità in Iraq e garantire l'incolumità di tutti; 7- Valorizzare
il ruolo dell' Onu e della diplomazia nel mondo; 8- risolvere la
questione palestinese; 9- rinsaldare i regimi moderati in Medio Oriente;
10- decuplicare le spese per gli armamenti e i relativi guadagni delle
industrie belliche. Uno solo sui dieci obiettivi e stato raggiunto. Dopo
questo elenco di balle, promesse non mantenute e truffe mediatiche,
capite perché Bush e Berlusconi sono così amici?