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Possibili cause dell’autismo
Dott. Massimo Montanari - «Autismo: nuove terapie per migliorare e guarire», Macro ed.

Autismo da vaccini
Nei primi anni del 1900 era prassi comune trattare bambini sotto i 5 anni con ritardo della dentizione usando polveri di mercurio. Una certa percentuale di questi bambini (1 su 500/1000), esposti cronicamente a tali dosi di mercurio, sviluppavano una condizione multisintomatica definita acrodinia, intossicazione da mercurio caratterizzata spesso da depressione, distacco e ogni forma di anomalia comportamentale.
Fu il dott. Josef Warkany (1848), del Cincinnati Children’s Hospital, che avanzò tale ipotesi per la prima volta, 50 anni dopo l’inizio di quell’epidemia causata dal trattamento medico dentale al mercurio. (…)
Il mercurio fu rimosso nel 1954, su iniziativa di prevenire richieste di risarcimento. L’epidemia di acrodinia cessò istantaneamente.
Oggi i neonati e bambini sono esposti ancora una volta a basse dosi di mercurio, usato come conservante dei vaccini e iniettato a più riprese direttamente nel sangue. Come è stato per l’acrodinia, la morbilità è di 1 su 500/1000 dei bambini esposti alla stessa dose di mercurio dei vaccini. Come è stato per l’acrodinia, ci si è posti il problema di misurare i livelli di mercurio nell’organismo di questi bambini con un po’ di anni di ritardo. (…)
Nel febbraio 2001, alla conferenza sulla «Disintossicazione dei bambini artistici», tenuta dall’Autism Research Institute a Dallas, 25 tra medici e ricercatori hanno riportato di aver trattato con DMPS o DMSA, chelanti del mercurio, circa 1500 pazienti artistici, ottenendo consistenti miglioramenti. (…)
Il 21 giugno 2000 si è riunita ad Atlanta negli USA la Commissione del governo sulle vaccinazioni. E’ stata valutata la possibilità di correlazione tra esposizione al thimerosal (il mercurio nei vaccini) e specifici sintomi neurocomportamentali in 400.000 bambini seguiti nell’ambito del progetto monitoraggio sulla sicurezza dei vaccini. E’ stata dimostrata una correlazione statisticamente significativa tra esposizione cumulativa al thimerosal da vaccini e ritardi dello sviluppo, tic, sindrome di deficit attentivo, minori capacità di linguaggio e di apprendimento.

Autismo da virus
Il meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti casi di autismo prodotti da encefaliti virali. Il passaggio dall’attacco del virus latente (vaccinale) all’autismo è meno ovvio e più articolato. Infatti c’è una progressione asintomatica, clinicamente invisibile, se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche quali febbre, pianti prolungati con strilli acuti, alterazioni del ritmo del sonno, ecc.
La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire quando entrano in contatto con un virus: ovvero l’iniezione immette il virus direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali e fagocitarie, offrendogli un accesso libero e indisturbato verso alcuni target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico, endocrino, ecc.)
Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a rosolia e morbillo in bambini diagnosticati artistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli si anticorpi possono essere interpretati come un’attivazione cronica del sistema immunitario contro un’infezione subclinica.
Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra, hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell’intestino del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione artistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni infantili.

Autismo da fenilchetonuria
La fenilchetonuria è determinata dall’assenza di un singolo enzima, la fenilalanina idrossilasi, che normalmente converte l’aminoacido fenilalanina in aminoacido tirosina. Essendo la conversione impossibile, nell’organismo si accumulano notevoli quantità di fenilalanina. L’esposizione cronica alla fenilalanina negli organi affetti da questa condizione porta a problemi di apprendimento, disabilità mentale e altri problemi neurologici. Sintomi autistici sono ben documentati nei casi di fenilchetonuria, che regrediscono se si provvede per tempo alla rimozione di fonti alimentari di fenilalanina.

Autismo da istidinemia e altre carenze metaboliche
-          Istidenia;
-          Carenza di adenilosuccinate-liase;
-          Carenza di diidropirimidine deidrogenasi;
-          Superattività della 5’-nucleotidasi;
-          Carenza di fosforibosil-pirofosfato;

Le conseguenze neurologiche e comportamentali di tale intolleranza possono essere molto gravi, se non si individua e rimuove la fonte del problema, la sostanza che l’organismo non riesce a processare.

Autismo da talidomide
Il farmaco talidomide è noto per indurre difetti genetici se somministrato alla madre durante la gravidanza. Si è riscontrato un’elevata incidenza di casi di autismo se l’esposizione fetale al talidomide avviene durante il 20°-24° giorno di gestazione.

Autismo da amalgama dentaria
La carenza di acido lipoico che occorra al 3° mese di gravidanza è un riconosciuto fattore eziologico dell’autismo. Carenze di acido lipoico sino causate dal mercurio, e sono stati riportati casi di autismo in madri che avevano subito la trapanazione di amalgama dentaria al mercurio durante i primi stadi della gravidanza.

Autismo da «madre frigorifero»
Esistono dei casi di autismo insorti verso i 3 anni di vita con l’arrivo in famiglia di un fratellino neonato, come se il bambino in regressione artistica lo considerasse una minaccia per lui e scattasse la paura di essere abbandonato dalla madre. (…)
Ipotizziamo perciò che persino un minimo stimolo/shock emotivo, deprimendo l’attività della ghiandola pineale, agisca da innesco della regressione artistica. Uno shock emotivo minimo che ha l’impatto di una miccia. (…)
Allo stesso modo, un piccolissimo stimolo negativo è tutto ciò che ci vuole in un bambino il cui corpo è stato danneggiato e predisposto chimicamente alla malattia autistica.