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Atomo,
Energia, Uomo
Omero
Speri, Piero Zorzi
Tratto da http://itis.volta.alessandria.it/episteme/ep6/ep6-speri.htm
Se dovessimo rappresentare in un solo insieme queste tre
entità, l'atomo, l'energia, l'uomo, le
rappresenteremmo forse con quanto espresso in un foglio del Codice
Atlantico di Leonardo da Vinci. Egli in piccolo spazio disegna come
si può costruire un buon acciarino. Su una superficie solida dimensiona
una grossa molla ad arco e delle leve, onde con piccolo ma continuo
sforzo si possa sommare energia. All'estremità della molla in
adatta sede fissa una pietra focaia ed un'altra più grande la fissa
rigida sulla base dell'acciarino; il tutto perché, ad un piccolo
spostamento dell'arresto, possa dare, in un istante, tutta l'energia
immagazzinata, e formare nello sfregamento delle due pietrine una
scintilla.
Di lato vi è una scrittura speculare non del tutto comprensibile, ma
allo specchio appare il pensiero di quel grande uomo di un tempo. E' la
sublimazione del pensiero, è l'arte. Non si ferma al meccanismo,
vivifica l'insieme e lo porta in un'altra dimensione, immaginando un
colloquio vero e proprio tra la pietra e l'acciarino. Facendo quasi
poesia scrive:
Disse la pietrina all'acciarino "Perché mi percuoti?
Perché mi strascichi?" Rispose l'acciarino "Stai buona, stai
al sacrificio vedrai che da te nascerà una scintilla, che farà cose
meravigliose!".
La pietrina stette al sacrificio e con la scintilla si
accese un gran fuoco.
Ma non si fermò nemmeno qui il pensiero di Leonardo ed ancora aggiunge
"Questo vale ... per chi si dedica alla ricerca".
Non si limita, attivo, ad organizzare e controllare le forze dei
materiali per concentrarle in. un punto, non si limita contemplativo a
fare della poesia facendo parlare la pietra; ma da grande filosofo,
ne trae analogie e la fa diventare massima per se stesso e per
gli altri. Come cioè si debbono allo stesso modo elaborare e
controllare "con sacrificio" le forze della psiche onde
conoscere la natura ed il misterioso che la compenetra e ci compenetra.
Quella elaborata scintilla la fa diventare stella di per
se stesso e per tutti i solitari navigatori del pensiero.
Nella storia dell'uomo c'è sempre stato uno "strascicare" per
stare nell'analogia dell'acciarino, uno "strascicare"
intellettivo continuo per capire cos'è l'ultima essenza delle cose, che
cos'è l'energia, chi è l'uomo.
Anticamente Democrito pensa ad un quid indivisibile che deve comporre
tutte le cose e lo chiama atomo.
Dopo migliaia di anni l'uomo nell'analizzare la materia scopre un "chemi",
un segreto, scopre che c'è un quid indivisibile che chiama,
ricordando il filosofo antico, "atomo".
All'inizio di questo secolo, ecco che, penetrando sempre più
nell'infinitamente piccolo, si accorge che non solo quell'ipotetico
"ATOMO" che aveva fondato si rompe, ma anche tutte le
particelle che lo compongono. Il Premio Nobel Rubbia, che studia da
alcuni anni lo sfasciarsi degli atomi e delle particelle subatomiche
dice che "queste ultime incontrandosi ad alta energia, alcune,
spariscono senza una logica, ed altre appaiono senza sapere da dove e
perché". Dice che vi è un mistero curioso oltre l'atomo, un mondo
sconosciuto.
Ritornando all'atomo ipotizzato dall'uomo del ventesimo
secolo, cerchiamo almeno di averne una certa misura. Dire che ha un
diametro circa pari a 1/5000 della lunghezza d'onda della luce è poco,
dire che un atomo di ossigeno pesa gr. 0,00...26 [ = 16/(6.2*1023)
] e' niente, ma forse esprimere in misura l'energia che questo racchiude
ce lo fa conoscere meglio. Cercheremo con un calcolo di esprimere questo
pensiero. L'equivalenza fra massa ed energia è diventata con l'era
atomica realtà, la formula ipotizzata da Leibniz nel 1700 oggi è
diventata legge.
Quindi con ΔMc2 = ΔE considerando la
massa di atomo di ossigeno eguale a 2,6*10-23 gr ne ricaviamo
che 2,6*10-23*9*1020 gr*cm2/sec2
= E cioè
2,6*9*10-3 gr*cm2/sec2
= 23,4*10-3 gr*cm2/sec2 = 23,4 mgr*cm2/sec2
.
Debbo decomporre 100 atomi di ossigeno per avere un'energia
[forza viva, ovvero massa per velocità al quadrato] pari a quella di
2,34 gr che si muovono alla velocità di 1 cm/sec. Una cosa
trascurabile, si potrà dire, eppure dalla decomposizione totale di 100
atomi non otteniamo energia maggiore, l'equivalente dell'energia che
possiede la mia penna dopo uno spostamento di 1 cm in 1 secondo.
Considerando invece di decomporre un grammo di ossigeno o di qualsiasi
massa, noi possiamo invece osservare l'immensità dell'energia
racchiusa calcolando la trasformazione di un grammo massa. Abbiamo
che: M = 1 e quindi 1*9*1020 gr*cm2/sec2
= E , e cioè un'energia che potrebbe essere paragonata a quella
posseduta da una nave di 90.000 tonnellate dopo uno spostamento di 105
cm in un secondo, e cioè di 1 Km in un secondo! [si rammenti che la
velocità compare al quadrato nell'espressione dell'energia].
L'infinitamente
piccolo che diventa immenso.
Se pensiamo poi che in un cm di aria vi sono 50 milioni di
miliardi di miliardi di atomi, il nostro pensiero si smarrisce allo
stesso modo di quando guardando il cielo pensiamo al numero senza fine
delle stelle.
Sempre di più l'atomo appare medio proporzionale tra l'infinitamente
grande delle stelle e le quasi stelle, e l'infinitamente piccolo delle
particelle atomiche e subatomiche.
Se in relazione alle stelle l'uomo diventa nulla, in merito invece
all'infinitesimo di particelle atomiche e subatomiche che le compongono
diventa infinitamente grande. In un secondo, in un palpito del suo cuore
100 milioni di miliardi di miliardi di atomi trasmettono parte della
loro energia che diventerà in lui vita e pensiero.
E qui vorrei condurre il nostro pensiero in un viaggio nell'interno di
una foglia . Ecco il microcosmo ivi racchiuso alla lente del nostro
intelletto si spalanca a noi come un cielo stellato e quelle
meravigliose perle o stelle che ci sembrano quasi tutte simili, sono
invece mondi sconosciuti, sono l'atomo del carbonio, dell'ossigeno,
dell'idrogeno, dell'azoto e molti altri. Tra questi l'atomo del carbonio
con accanto l'ossigeno, ecco che entrato nella foglia sussulta e per
mezzo della luce del sole diventa parte del fluido vitale, giocando
quasi con l'ala della luce si trasforma insieme ad altri atomi in dolce
nettare, in una meravigliosa collana di perle; forma il
"glucosio" lasciando uscire dagli stami l'amico ossigeno che
per lungo tempo gli fu accanto. Ecco il nostro atomo chiave delle
sostanze viventi, diventa alimento, zucchero, nella fragoletta colta nel
bosco da un bimbo, diventerà parte intrinseca delle sue cellule e
migrando nel sangue busserà alla porta di una cellula nervosa e
diventerà, forse, sempre in un gioco stupendo e misterioso, ricordo e
quasi pensiero. Ecco il bimbo a sua volta gioca, corre, ride, piange e
nel suo tumulto di nuovo il nostro atomo di carbonio ritorna assieme ad
altro atomo di ossigeno, e dai polmoni del piccolo esce all'aria, libero
come un tempo.
Passerà dopo anni forse in un'altra foglia, in una
farfalla, ancora in altre piante e ancora nel torrente sanguigno di una
rondine, in quello di una gazzella, in quello di un altro uomo. forse
nell'ala di un gabbiano diventerà penna per il suo volo. Viviamo di
luce, dell'energia del sole. Quanto ci accomuna la conoscenza di
questo gioco degli atomi! Tutti gli esseri viventi, dai microorganismi,
dal filo d'erba, dalla formica all'elefante all'uomo sono in continua
elaborazione dell'energia proveniente dal sole. E' la risposta di ogni
essere vivente alla luce del sole. Tutta l'energia vitale che l'uomo
elabora sulla terra proviene dal sole, diciamo vitale intendendo l'energia
proveniente dalla sua alimentazione ed illuminazione.
Anche quella proveniente dal metano e petrolio è il residuo di quella
energia non del tutto decomposta contenuta negli esseri viventi vegetali
ed animali vissuti tanti milioni di anni fa. Dal 1946, quando iniziò
l'era atomica con lo scoppio della bomba atomica ad Hiroshima, iniziò
anche lo sfruttamento dell'energia dell'atomo.
Quante meraviglie ha prodotto la scintilla intellettiva
dell'uomo, stando al "sacrificio" è riuscito a scoprire
quella scintilla elettrica racchiusa nella materia ed elaborarla in modo
sublime.
Ne ha prodotto macchine di ogni tipo che aiutano l'uomo nel
lavoro e perfino nel calcolo come nei computer. E' riuscito ad elaborare
quell'energia a tal punto, che ormai in ogni abitazione abbiamo una
televisione a colori che ci trasmette immagini da qualsiasi angolo della
terra e dello spazio. Combinando gli atomi in vario modo ha prodotto
materiali e materie plastiche che competono con quelle naturali. Ancora
ha prodotto farmaci per alleviare le sofferenze dell'uomo ed altre
infinite cose. Se oggi una astronave naviga nello spazio è frutto della
somma di mille pensieri di mille scintille scaturite tutte dalla forza
del pensiero dell'uomo.
Ma come quando l'uomo accendendo il primo fuoco si è scottato e magari
ha incendiato la sua dimora, così oggi similmente, ma in proporzione più
grande, si è inquinato di prodotti di scarto, di prodotti chimici, di
onde elettromagnetiche, di tecnologie, di farmaci, di veleni,
rimanendone prigioniero. Navi di prodotti di scarto navigano in cerca di
approdo.
Purtroppo lo sfruttamento dell'atomo e della sua energia, ci lascia e ci
lascerà sicuramente ancora profonde ferite, ma, siamo ottimisti, e con
il controllo dell'energia a fusione nucleare avremo energia pulita
sufficiente per tutta l'umanità. Su questa fusione atomica
dell'idrogeno nel 1974 abbiamo realizzato a misura d'uomo una esperienza
e siamo riusciti ad ottenere risultati meravigliosi. Ci è costata tempo
e paura, ma abbiamo intravisto che questa sarà sicuramente una strada
per ottenere energia pulita ed a misura d'uomo*.
Sono sfuggiti all'uomo moderno due mostri anabolici:
l'inquinamento e la sofistificazione che insediandosi nella vita e nell'atomo
assieme alle radiazioni atomiche ci ammalano e ci distruggono in
compagnia di quell'arpia che è la fretta che ha cacciato la poesia
della vita.
Nei prati i fiori, tra le messi le spighe, si protendono verso l'alto, e
la luce dell'infinito si precipita a riempirli di una vita meravigliosa,
che sarà cibo ed energia per l'uomo. Perché sciuparli?
Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri
e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le
ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto
tristi incidenti dì percorso. Speriamo che questo diventi monito per un
impegno per un futuro migliore.
Ma l'atomo di oggi così apparentemente ben studiato ci riserva ancora
delle sorprese. In studi di avanguardia, il Prof. Louis Kervran
dell'Università di Parigi, riprendendo quanto aveva sperimentato nel
1830 Vauquelin, ha confermato che avvengono a livello biologico delle
trasmutazioni; elementi atomici che si trasformano in altri a debole
energia. Una eresia per lo studioso moderno, ma le prove che lui ed
altri descrivono ci lasciano affascinati. Ancora una volta la natura,
sorniona, stupisce e ci dice che non la si può vincere, se non ci si fa
simili ad essa. "Natura non vincitur, nisi paretur".
La stessa pianta nel suo misterioso laboratorio riesce a
trasformare l'azoto in silicio e viceversa, come può trasformare il
calcio in potassio ed in altri ancora. Studi erano già stati fatti
anche nel 1800, ma le tabelle sperimentali caddero dimenticate e si pensò
che fossero esperienze sbagliate e quindi era ridicolo rifarle. Nel 1966
il Prof. Baranger ha dimostrato che nelle pietre ferruginose il ferro
sotto l'azione di microorganismi poteva trasformarsi in manganese, e che
nei semi di germoglio il ferro aumenta ed il contenuto di manganese
sparisce. Lo stesso scienziato Teilhard de Chardin, conosciuto
particolarmente per i suoi lavori in paleontologia, afferma che "il
mondo della roccia è un mondo più elastico e più mobile di quanto non
potesse sospettare la scienza di ieri. Oggi sappiamo che anche i
minerali delle rocce più solide si trovano in trasmutazione
permanente...".
La natura compie, nella sua miriade di elaborazioni in silenzio la
tessitura con la luce del sole degli atomi ed anche la loro
trasmutazione, quella che la tecnologia moderna crede da sola poter
fare. Abbiamo più volte ammirato la nascita di un fiore, abbiamo scorto
con fatica a livello di una foglia staccata l'ultimo pulsare di vita e
ci siamo chiesti tanti perché. Come riuscirà il liquido a salire nel
capillare di una foglia? In qual modo la luce si piegherà a produrre
quei composti?
Decomponendo in modo controllato dei piccoli pezzi di
foglia di spinacio, di mais, di ortica, di ricino e di riso siamo
arrivati dopo un anno ad analizzare delle spirali vere e proprie che
fanno a nostro avviso uno dei punti più interessanti nella conoscenza
della morfologia vegetale. Un tempo erano chiamate tracheidi e si
credevano composte di cellulosa e lignina, mentre sono a nostro avviso
idrosilicati, che non solo servono al trasporto d'acqua ma devono avere
nella produzione del glucosio una parte importante, senz'altro vere e
proprie fibre ottiche naturali. Sarà bello conoscere la sintesi
dell'azoto, dell'aria e dei rifiuti per ottenere quegli amminoacidi, che
tanto sono preziosi per la vita di tutti gli esseri viventi. Ma ancora
più bello sarà conoscere quelle trasformazioni biologiche che a
livello atomico sono tanto discusse oggi. Con la lente dell'intelletto
l'uomo entrerà nell'infinitamente piccolo e sempre di più apparirà la
mano di quel Misterioso distante che tanto ci avvolge con la sua ala
iridata.
Abbiamo fatto un cenno all'atomo e all'energia nel suo
insieme e ... l'uomo?
L'Uomo era sempre presente in ognuna delle nostre
considerazioni sulla materia e sulle cose, mentre le ordinava e
presidiava; era l'energia del suo pensiero, la più nobile. Che cosa è
questo essere uomo?
Un misterioso spirito, un'anima, un quid che presiede su un insieme di
miliardi di miliardi di miliardi di atomi ( 1027 ) che
aggregati in meravigliosi arabeschi in vario ed irripetibile modo, fanno
da organo, da arpa, alla sua fantasia, alla sua libertà di pensiero.
Riuscirà forse a conoscere dove abitano le nubi e le condurrà al suo
dominio ed avviarle alla loro casa: ma non riuscirà a togliere il
chiavistello a quella porta della totale conoscenza di tutte le cose.
E' quel meraviglioso "quid" che sa trarre dalla natura il
Bello, vedi l'Artista, che sa scrutare tra le cose il Vero, vedi lo
Scienziato, che sa trarre tra gli uomini il Bene, vedi il Santo.
E' quello che è seppure in piccola cosa ognuno di noi; è quel
"quid" che dirige atomi ed energia con libertà verso il
disordine o verso l'ordine, verso il finito o verso l'infinito.
Chi
dipinge su telaio i rubati arcobaleni in volto umano,
non è di più
di chi foggia sandali per i nostri piedi,
non è di più
di chi volge in musica il murmure del tempo,
non è di più
di chi scrutando la natura fa scaturire la luce,
non è di più
di chi si china con amore a sollevare il fratello caduto nella
polvere.
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Il precedente testo è tratto da una relazione dei due
autori (purtroppo oggi entrambi scomparsi) proposta al Convegno
Nazionale organizzato dal Centro Studi per l'Uomo del Terzo Millennio
"Anthropos", Verona, 2 Ottobre 1988.
* NdR - Si fa qui criptico cenno al fatto che nel
1974 i due amici-ricercatori brevettarono un loro dispositivo a
proposito del cui funzionamento parlavano, in termini assolutamente
anticipatori, di "fusione fredda" (vedi le successive
immagini, che riproducono le prime due pagine dello storico brevetto).