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Aspirina:
fa sempre bene?
Giuseppe Parisi, medico
chirurgo esperto in terapie non-convenzionali
Associato a un
incremento significativo della probabilità di sviluppare un cancro. E'
quanto asseriscono alcuni ricercatori Usa sulla rivista "J Natl
Cancer Inst." (2004;96:4-5, 22-28).
L'aspirina è abitualmente considerata come un FANS (farmaco
antinfiammatorio non steroideo), per distinguerli dagli antinfiammatori
steroidei, come il cortisone Bentelan.
Negli ultimi anni, è
praticamente triplicato il numero di persone che ne fa largo uso, e non
sono state sufficienti le diffuse notizie sulla necessità di non
eccedere che hanno fatto desistere i consumatori.
Nello scorso anno, alcuni Paesi europei avevano anche prontamente
ritirato alcune specie di FANS, perché riconosciuti causa di morti
improvvise. E' stato il caso dell'Aulin, farmaco che vede tutt'oggi un
numero di prescrizioni incredibilmente alto. L'Italia non lo ritirò.
Negli Usa, si possono trovare in drogheria e al supermercato una mole di
FANS, sulla cui scelta ci si può sbizzarrire per prezzo (molto più
competitivo rispetto all'Italia) e caratteristiche di confezionamento.
L'uso dell'aspirina e' negli Usa sempre alto, e si possono trovare
confezioni di 500 compresse da 333mg, a 5/6 dollari).
Il
sospetto che in questa ricerca qualcosa non torna, e'
nell'incriminazione di un solo prodotto: l'aspirina, farmaco tra i più
ingenui... potrebbe trattarsi di una operazione commerciale?
Ancora oggi, su dieci confezioni di FANS, l'aspirina viene scelta dal
70% dei consumatori, il restante consumo è essenzialmente per prodotti
con la molecola ibuprofen.
Lo studio dei ricercatori americani, è iniziato nel lontanissimo 1980 e
avrebbe dimostrato che l'aspirina, ottima nel diminuire il cancro al
colon-retto, ha indotto un numero significativo di cancri al pancreas.
La percentuale di rischio è "dose dipendente", quindi aumenta
con la dose.
C'è da ricordare che negli Usa, sono moltissime le persone che,
al mattino, ingurgitano una mole di pillole, tra vitamine, fans,
aspirine, anabolizzanti, ecc. Ricordo di aver letto su una rivista
divulgativa, di un medico di Philadelphia che asseriva: "se vuoi
vivere 100 anni, prendi 4 aspirine due volte alla settimana". Per
comprendere la diffusione dell'aspirina negli Usa, si consideri che e'
abitudine, ad esempio, che le donne la prendano contro i dolori
mestruali.
Per valutare se un farmaco è relativamente sicuro, la conferma si può
avere solo dopo che è stato usato 20 anni. Il metodo di sperimentazione
è creare molecole chimiche con una velocità tale che ogni giorno esce
un nuovo farmaco che rende inutile quello di prima. Le nuove molecole
chimiche scoperte, prima di essere immesse sul mercato devono essere
registrate presso i vari ministeri della Salute. La registrazione impone
la certezza di alcuni target di sicurezza del farmaco, che quindi deve
essere testato per la sua tossicità diretta.
Test
che viene totalmente effettuato sugli animali, in veri e propri centri
di tortura, dove le cosiddette cavie non sono solo topi ma anche altre
creature, specialmente i mammiferi, cani, gatti, maiali, cavalli, in
quanto più vicini biologicamente alla razza umana. Ci si può
facilmente immaginare cosa avvenga in questi centri di...ricerca, e il
traffico di animali (anche clandestini) veicolati su questi laboratori.
A nulla sono valse le proteste e le denuncie di qualche coraggioso
animalista.
Dopo averne testato la tossicità diretta, si valutano altri parametri
di sicurezza del prodotto chimico, lo stesso che diverrà farmaco. Prima
si ricerca la molecola, poi si valuta la tossicità a breve termine, ma
rimane impossibile fare la stessa cosa a lungo termine.
Valutare l'azione di un farmaco a lunga distanza, è davvero
impossibile, la statistica e la memoria lo hanno dimostrato. La difficoltà maggiore è nei costi di gestione della farmacovigilanza, che non ha
molta copertura, ed i target di controllo effettuati, una volta superata
la fase dedicata a i nostri poveri amici animali, è lasciata
nell'oblio, salvo poi scoprire le vite umane sacrificate.
Ricordate -ad esempio- il famoso Lipobay? E questi casi -il farmaco per
il colesterolo e l'Aulin- sono fra quelli che si conoscono, perché ve
ne sono decine di altri non noti, su cui la salute di ognuno ne subisce
le conseguenze.
Non crediamo sia possibile valutare a lungo termine il reale
effetto di un farmaco chimico, anche per le interrelazioni
con gli altri farmaci, come avviene nelle terapie croniche. Rimane
evidente come sia buona norma assumere farmaci soltanto in stretta
necessità, e sotto controllo medico.
Giuseppe
Parisi (medico chirurgo, esperto in terapie non-convenzionali,
presidente Fomeco)