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Un
aspetto inquietante
di Carlo Bertani – 25 marzo 2007
Autore del libro: "Ladri di
organi"
“Beh,
la vita è stata piacevole e l'ho amata; sissignore, io la amavo. Certe
volte penso che, se sapessimo tutto, saremmo più felici poi di
andarcene.”
Robert
Louis Stevenson, Lo strano caso
del dottor Jekill e mister Hyde.
Il mio
ultimo libro – Ladri di organi
– è uscito da più di un anno e non ha avuto un gran successo: me lo
aspettavo, ne ero quasi certo. Con la pesante (dis)informazione di
regime sull’argomento, non c’era da sperare di più: ciò
nonostante, era importante che qualcuno – per primo – andasse a dare
un’occhiata da quelle parti.
Non è stata una gran bella vista, e devo confessare che s’è trattato
del libro che più mi ha fatto soffrire, proprio mentre lo scrivevo.
Premetto che, nel libro, ho cercato in
primis di tratteggiare alcune figure di predoni d’organi che si
“dilettano” in quel turpe commercio nelle periferie del pianeta. In
altre parole, ho posto più attenzione agli aspetti del “commercio”
internazionale che a quelli della legislazione italiana, che comunque
sarebbe da indagare e da approfondire.
Esiste a
Bergamo un’associazione molto critica nei confronti del trapianto
d’organi –
LEGA
NAZIONALE CONTRO
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
lega.nazionale@antipredazione.org
www.antipredazione.org
nata nel 1985
COMUNICATO STAMPA
ANNO XXIII - n. 2
22 Marzo 2007
TRAPIANTATI
ORGANI INFETTI DA HIV
Ospedale Careggi–Firenze–13/14 Febbraio2007
Non è errore umano ma di sistema anzi ideologico
Decreto 2 agosto 2002-Certificazione dell'idoneità degli organi
Tre
trapiantati con organi infetti da HIV: due uomini quarantenni e una
donna di 27 anni. Uno già conclamatamente HIV positivo, gli altri due
già sepolti nel silenzio che è il dimenticatoio della malasanità.
L'immediata tesi delle autorità sanitarie della regione Toscana e
nazionali è stata “errore umano: la biologa ha scritto 'negativo'
al posto di 'positivo', perdoniamola!”e “i biologi di Pisa,
addetti alle indagini per lo stoccaggio dei tessuti, sapevano dell'HIV
il giorno 16 e non hanno tempestivamente segnalato”. Scuse puerili
ed offensive dell'intelligenza degli italiani. Infatti se gli esami del
sangue avessero veramente segnalato un Hiv positivo, la biologa avrebbe
dovuto per protocollo ripetere l'esame e non trascriverlo. Ciò induce a
pensare che il test dell'HIV non fosse incluso nei primi esami al
Careggi che hanno dato esito negativo (e infatti lei ha scritto
“negativo”). Inoltre, la scoperta dell'HIV dopo i trapianti sono la
prova provata che l'errore è di sistema, anzi di più, è ideologico.
Fame d'organi.
Infatti il Decreto
2 Agosto 2002 “Criteri modalità per la certificazione
dell'idoneità degli organi prelevati al trapianto(art.14, c.5, Legge 1
aprile 1999 n.91)” prevede l'utilizzo di qualsiasi organo anche
infetto, ad eccezione di organi da “donatore” positivo per HIV e
da “donatore” positivo contemporaneamente per HbsAg, anti-HBc e
anti-HDV.
Per la ricerca della presenza di tumori presenti o pregressi si effettua
la sola “raccolta di dati anamnestici, l'esame obiettivo e, se del
caso, l'esecuzione di analisi di laboratorio”. Qualora emerga la
presenza di una neoplasia è consentito il trapianto secondo le linee
guida predisposte dal Centro Nazionale Trapianti.
Legittimamente tutti si domanderanno come si possa espletare l'anamnesi
e l'esame obiettivo per la ricerca di infezioni e tumori su un paziente
in coma che non parla. Il ridicolo supera l'approssimazione in tali
criteri di indagine.
Quale la
spinta per tali ridicole linee guida? Ce lo dice Sirchia nel preambolo
al Decreto: “... l'impossibilità clinica di definire
preventivamente, in termini assoluti, l'idoneità di un organo al
trapianto...”, “... la ridotta disponibilità di organi utilizzabili
rispetto alle richieste ... dei pazienti in lista d'attesa conferiscono
connotazioni diverse (più “spigliate”ndr) alla disciplina
sulla sicurezza del trapianto d'organo rispetto a quella ... delle
trasfusioni di sangue” e ancora “Può dichiararsi ammissibile
impiegare un organo non ottimale che si renda disponibile a favore di un
paziente che si trovi in urgente necessità”.
Quindi il
trapiantato non deve stupirsi se gli trapiantano un organo più malato
del suo, perché la valutazione dei medici è soggettiva sulla base
delle “caratteristiche del paziente ricevente”.
Il Decreto è consultabile su www.antipredazione.org.
Infatti, nel 2006 il tasso di cosiddetti donatori segnalati dalle
rianimazioni toscane è stato di 74,3 per milione di abitanti contro una
media nazionale di 34,7 (più del doppio!). Nei tre Centri di trapianto
toscani nel 2006 sono stati eseguiti 330 trapianti, dimostrando una
produttività trapiantistica pericolosa.
Ora gli ideologi del trapianto ad ogni costo puntano all'introduzione
della tessera sanitaria informatizzata, per sapere subito all'atto del
ricovero in ospedale se il soggetto “caduto nella rete” è di buona
qualità per essere fagocitato dal ricevente, o infetto da eliminare
prontamente.
L'azienda
ospedaliera informa che chi ha commesso l'errore potrà essere
perseguito solo su querela di parte per lesione colposa, escludendo di
procedere in prima persona.
Ma i tre trapiantati perdonano in coro, non presenteranno nessuna
querela e non avvieranno l'azione penale. Come potrebbero? Sono nelle
loro mani.
E verso chi della catena dei responsabili? Meglio il risarcimento di 6
milioni di euro, che
Ancora più
grave appare il superamento delle norme di legge che impongono ai
medici di segnalare all'autorità giudiziaria i casi sospetti di reato.
Forse per ottenere gli organi sono stati chiusi troppi occhi di fronte
ad una giovane donna di 41 anni in coma per emorragia cerebrale da
trauma cranico occorsole tra le pareti domestiche.
In caso di lesione, coma o morte sospette l'autorità giudiziaria avvia
le indagini, compresa l'autopsia medico-legale chiarificatrice, ma ciò
avrebbe impedito l'espianto, che si esegue sempre a cuore battente,
mentre l'autopsia vera si fa solo a cuore fermo, come insegna il caso di
Federica Monteleone, il cui espianto è stato bloccato, ai fini
dell'autopsia, dagli stessi medici inquisiti per l'incidente avvenuto in
sala operatoria a Vibo Valentia, nonostante la pressione del padre per
la donazione.
Se il
magistrato fosse stato edotto sulle sospette condizioni in cui la donna
è stata trovata, non avrebbe dato il nulla-osta per l'espianto, se l'ha
dato significa che non è stato informato puntualmente dai medici della
“stranezza” di quel trauma cranico inspiegabile.
Questa
donna:
Teoricamente,
si profila un nuovo modo di eliminazione in famiglia: basta donare gli
organi e nessuno indagherà sulle cause del coma, nasce la collusione di
due interessi. Si profila l'omicidio perfetto.
Il Procuratore capo di Firenze, a lato del fascicolo aperto per lesioni
colpose sui trapiantati infettati, a nostro avviso, dovrebbe aprirne un
altro per indagare sulle cause del trauma cranico e sulla fretta di chi
ha dichiarato la cosiddetta morte cerebrale a cuore battente, e di chi
ha valutato gli organi dopo una impossibile anamnesi e un esame
obiettivo altrettanto fasullo, perché lei non poteva comunicare.
L'ideologia del trapianto ad ogni costo, sviluppa una società di
barbarie.
Presidente
Nerina Negrello
Uno
scrittore di noir, potrebbe
facilmente immaginare una storia nella quale un marito vuole disfarsi
della moglie (magari perché affetta da HIV?) e, in un alterco, la
colpisce.
Giunta in ospedale, le sue condizioni appaiono probabilmente gravissime
e si prospetta la possibilità di un trapianto. E qui c’è veramente
un primo elemento di dubbio: perché la causa del trauma non viene
indagata? L’espianto degli organi deve essere eseguito a cuore
battente, mentre per eseguire l’autopsia – ossia per salvaguardare
il diritto alla giustizia di una persona, seppur deceduta – il
cadavere deve essere un vero cadavere, ossia il cuore deve aver cessato
di battere.
Stupisce
osservare che, mentre un familiare ha il solo potere d’opporsi, pare
siano stati proprio il marito ed i familiari a proporre l’espianto:
Perry Mason – a questo punto – avrebbe già sguinzagliato il fido
Paul Drake nei sotterranei dell’ospedale, si sarebbe fatto raccontare
vita, morte e miracoli di tutti gli attori della vicenda. Invece nulla:
manco un’autopsia.
Il Bel Paese è un posto dove la legge non sembra tanto uguale per
tutti: a tal riguardo, ricordo che la salma di Edoardo Agnelli – dopo
il salto dal viadotto autostradale – fu consegnata dai sanitari
prontamente e senza nessuna remora al padre, Giovanni Agnelli.
Ricordiamo che le norme impongono obbligatoriamente l’autopsia nei
casi di suicidio.
Ritorniamo a
Careggi: uno scrittore di noir,
probabilmente, immaginerebbe una biologa pressata e stressata, che
frettolosamente stende un rapporto. Commettendo un errore? Forse
ingannata? Ricattata? Gli Dei, a volte, sono beffardi ed usano mezzi
sopraffini per attuare la loro vendetta.
Ah, Simenon…perché non scendi per qualche istante dalla nuvoletta
dalla quale – sicuramente – invii agli scrittori in erba le idee per
continuare a scandagliare l’animo umano usando la chiave del crimine!
Se tu potessi scendere, siamo certi che Maigret risolverebbe subito il
caso: dopo, andrebbe a cena in una di quelle osteria di San Frediano che
hanno i fiaschi di Chianti appesi alle pareti e – con misura – ci
racconterebbe la morale di questa triste storia.
A quel punto, il postino suonerebbe forse per la seconda volta, e ci
sentiremmo tutti un po’ più sereni.
Carlo
Bertani articoli@carlobertani.it
www.carlobertani.it