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Brevi
indicazioni sull'Arte terapia per disabili adulti
Giovanni
Peccarisio
Tutti coloro che hanno a che fare con i disabili, siano essi
bambini o adulti, si trovano di fronte ad un grosso ostacolo iniziale
che si può sintetizzare nel seguente quesito: come si può
comunicare con essi per poter trasmettere il nostro messaggio?
Il principio fondamentale a cui bisogna attenersi per rispondere
adeguatamente a questa domanda, deriva in buona parte dalla nostra
comprensione del loro stato e dal nostro modo di essere.
La conoscenza delle problematiche, dei disturbi fisici e/o psichici che
affliggono i disabili è di fondamentale importanza per applicare
l'intervento più idoneo per aiutarli. In primo luogo bisogna nettamente
distinguere fra i disabili bambini o ragazzi, e disabili
adulti.
Con i primi è possibile ottenere in molti casi, applicando una
pedagogia curativa mirata, miglioramenti significativi in rapporto alle
loro condizioni di base.
Per quanto riguarda invece i secondi, dobbiamo prendere atto che la loro
condizione ormai è consolidata e le possibilità per intervenire per
migliorarla sono minime, tuttalpiù possiamo intervenire per attenuare i
loro disagi.
Dal punto di vista biologico, si può cominciare a
considerare adulto il disabile una volta conclusa la maturazione
sessuale, in quanto il corpo fisico acquista la sua conformazione
definitiva dopo poco tempo. Da questo momento in poi, come è già stato
detto, l'operatore, il terapeuta, il medico, i familiari si trovano di
fatto a doversi confrontare con una situazione esistenziale pressoché
definitiva.
Alla luce di questa presa di coscienza, l'aiuto che si può dare
all'adulto disabile si articola in due direzioni:
un indirizzo lavorativo
ed un sostegno terapeutico.
Per indirizzo lavorativo s'intende la possibilità di un
suo inserimento dell'attività e nella realtà sociale tenendo
naturalmente conto delle sue capacità fisiche, psichiche e spirituali.
Per quanto riguarda il sostegno terapeutico bisogna avere ben chiaro che
senz'altro qualsiasi intervento terapeutico può aiutare il disabile a
vivere con minor disagio le sue dolorose limitazioni e a rallentare
in misura più o meno esplicita i processi di degenerazione del suo
organismo fisico e psichico.
Al di là delle terapie strettamente mediche o paramediche, un
considerevole aiuto può essere portato al disabile adulto dalle terapie
artistiche.
L'interazione corpo-anima, sempre attiva nella cosiddetta persona
normale, diventa di fondamentale importanza nel caso della persona
disabile. Per quest'ultima ragione le terapie artistiche, agendo
sull'organismo psichico, di rimbalzo influiscono sempre positivamente
sul corpo fisico, a patto però che la loro applicazione avvenga nella
misura più corretta.
La conoscenza dell'azione terapeutica delle Arti
sulle varie patologie è indispensabile per aiutare il disabile, così
come è necessaria la conoscenza della natura delle patologie
stesse.
Le Arti sono
comunemente suddivise in due categorie:
Arti dello spazio e Arti del tempo.
Le prime sono le Arti plastiche pittoriche, fra cui le
principali, oltre all'Architettura, sono
Nell'ambito
della Scultura è usato soprattutto Modellaggio con la creta ed il
lavoro con il legno.
Tra i vari generi Pittorici il più usato è la tecnica
ad acquerello.
Il Disegno, fatto eseguire con metodi particolari, può aiutare alla
concentrazione dell'attività pensante.
In linea di massima lavorare con creta o legno si usa per solidificare
situazioni interiori che tendono ad essere troppo labili, mentre la pittura
ad acquerello serve quale aiuto a sciogliere stati d'essere
troppo rigidi.
***
Le Arti del tempo, meglio definite come ritmico-
musicali, si praticano con strumenti musicali, con l'uso
terapeutico della Parola e del Canto, e con Espressioni
Corporee equilibranti e riequilibranti.
Gli strumenti musicali più usati a fini terapeutici sono: il flauto
dolce, semplici strumenti a corda quali lira, kantele, - piccola lira
dalla struttura molto semplificata che assomiglia al salterio -
ed infine, per quanto riguarda gli strumenti percussione, sono molto
usati lo ksilofono, il triangolo, le nacchere, vari bastoncini di legno
ed altri simili semplici strumenti musicali. Abbinati agli esercizi
musicali con strumenti, vi è il Canto preceduto da esercizi
preparatori; quando possibile si conforma in semplici cori.
L'applicazione terapeutica dell'Arte della Parola, o più esattamente
dell'Arte della "Formazione della Parola", così come per il
Canto, al di là del benefico influsso sull'organismo sensoriale, serve
soprattutto per equilibrare il sistema respiratorio e circolatorio.
Ciò può avvenire tramite l'esercizio costante non solo di mirati
esercizi vocalici, ma anche con la recitazione di poesie, leggende,
racconti, favole.
Ai fini della socializzazione nell'ambito del gruppo può risultare
estremamente importante
***
Per quanto riguarda l'Euritmia, che comprende ambedue le
sfere artistiche e cioè l'ambito spaziale e quello temporale,
merita un discorso a parte la sua applicazione sia dal punto di vista
artistico, pedagogico e terapeutico.
Questa Arte che si esprime tramite movimenti fluidi e armoniosi rende visibili
le leggi che regolano Parola e Musica comunemente invece udibili.
Queste leggi strettamente rapportare con la più intima struttura
umana, quando vengono applicate a processi terapeutici, influiscono
notevolmente non solo sulle buone funzioni degli organi, ma anche
sulla loro stessa struttura.
Con l'Euritmia si possono anche riequilibrare le parti più sottili
e delicate costituenti la natura umana: quella psichica e quella energetica.
Secondo le necessità, verranno eseguiti suoni, vocali e consonanti,
note od intervalli, che possono aiutare con i loro gesti calmanti
od al contrario stimolanti, la persona disabile per ritrovare il
proprio equilibrio.
I movimenti possono essere eseguiti attivamente o per
imitazione od anche, quando la situazione lo richieda, in modo
passivo.
Per esempio ad un Down, verranno assegnati suoni e forme molto
attive, perché a queste persone piace il movimento ritmico, essendo per
loro natura molto musicali anche se stonati.
Invece ad una persona con problemi di paralisi, i movimenti verranno
eseguiti in modo passivo: saranno cioè eseguiti con l'aiuto dell'euritmista
che attiverà - quando non sia possibile iniziare dall'apparato
muscolare - le forze energetiche della persona stessa, forze che
comunque sono esistenti anche se bloccate o inattive.
Specie in questi casi, così come in altre malattie, l'efficacia
dell'Euritmia viene messa maggiormente in evidenza, giacché Essa può
lavorare come già accennato, anche sulle parti più sottili e delicate
come quelle vitali o mentali.
***
Com'è comprensibile la necessaria conoscenza delle
patologie di cui è affetto il disabile va direttamente associata alla
conoscenza delle differenti terapie artistiche, come più sopra è già
stato accennato.
Di conseguenza per il terapeuta tutto ciò implica un approfondimento
sia del primo che del secondo aspetto. Questo porterà il terapeuta ad
una trasformazione del proprio essere, permettendogli un rapporto
il più possibile vicino alla difficile situazione esistenziale nella
quale sono costretti vivere i nostri cari fratelli disabili.
In tal modo ci si può avviare per la strada indicata all'inizio di
questo scritto e cercare di raggiungere i due presupposti che dovrebbero
essere alla base del nostro operare quale terapeuti, o familiari: la comprensione
del loro stato psichico e spirituale ed il nostro modo di essere rapportato
a loro.
Giovanni
Peccarisio
Laureato alla "Libera Università della Scienza e dello
Spirito" di Dornach (Svizzera), come Maestro Waldorf (scuole
steineriane) e Maestro di pittura
Finché uno non si impegna veramente
c'è esitazione, c'è la possibilità di ritirarsi e c'è sempre
inefficacia.
In tutti gli atti d'iniziativa e di creazione
c'è una verità elementare, la cui ignoranza uccide idee e piani
meravigliosi in numero infinito.
Nel momento in cui uno si impegna davvero fino in fondo, allora si muove
anche
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flusso di eventi prodotti
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L'audacia ha genio, forza e magia.
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