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L'uomo
da tre giorni sta facendo lo sciopero della fame
In rete con il nome
Armani: condannato
Tratto
dal «Corriere della Sera» on-line – 19 dicembre 2003
Luca Armani, artigiano di Treviglio, costretto a restituire il dominio da lui registrato al celebre marchio e a pagare i danni
BERGAMO
- È al terzo giorno dello sciopero della fame un artigiano bergamasco
che si chiama Luca Armani ed è stato
condannato dal Tribunale di Bergamo, su ricorso della griffe Giorgio
Armani, a non usare più quel cognome per il suo sito
Internet e ad un risarcimento. Lo rende noto il
senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, parlando di una «triste
storia che aveva suscitato grandissima indignazione tra il popolo di
Internet».
LA
STORIA
- Luca Armani, 40 anni, aveva aperto nel 1997 un
dominio Internet per pubblicizzare il suo timbrificio a
Treviglio nel bergamasco. Qualche tempo dopo la
Giorgio Armani aveva presentato un ricorso chiedendo il rispetto della
tutela del marchio. Il Tribunale di Bergamo con una sentenza
ha dato ragione alla griffe condannando Luca Armani anche a pagare oltre
alle spese processuali anche una penale pari a 5000 euro al giorno per
ogni giorno in cui avesse mantenuto indebitamente il sito.
LA PROTESTA - La storia è ricostruibile cliccando sul sito dove è stata pubblicata la decisione del Tribunale di Bergamo e da dove si accede anche ad un altro sito con il quale Luca Armani chiede la sottoscrizione per una sua petizione. «Il mio nome è Luca ed il mio cognome è Armani e non sono io ad affermarlo ma un documento emesso dallo stato Italiano - ha scritto l'artigiano - a meno che, non si voglia ammettere che in quel documento sono riportate indicazioni errate o fuorvianti. Vorrei precisare che non sono alla ricerca di clamore, di compassione o comprensione, ma bensì che mi sto battendo dal secolo scorso perchè‚ credo di essere dalla parte della ragione, perchè‚ credo di essere stato accusato ingiustamente di un reato che non ho mai commesso, perchè‚ sono convinto che anche il poter difendersi deve essere quantomeno un diritto di tutti indipendentemente dal nome che rappresenta o dal fatturato che uno genera». «In questa sentenza c'è un assurdo evidente - ha detto Cortiana - nessun Armani può usare il suo cognome nel settore economico perchè è stato registrato come marchio».