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L’Apocalisse
il 22 agosto? Bernard Lewis non è il solo a crederlo
Viviana Mazza
– “Il Corriere della Sera” 12 agosto 2006
Bernard Lewis
Per il 22 agosto aspettatevi l'Apocalisse.
E una profezia dell'esperto mondiale di Islam e professore di Princeton Bernard
Lewis, ma la sua parola non convince altri studiosi. «Sarebbe
saggio aspettarsi» che il
E benché gli investigatori sostengano che gli attacchi
terroristici da Londra erano programmati per il 16, il pericolo non è
passato, avverte Lewis, invitando alla circospezione tra il 21 e il 22.
Un allarme fondato? L'ipotesi di Lewis rientra nel dominio del
possibile, non necessariamente del probabile, dicono altri esperti. Il
22 agosto di quest'anno corrisponde al ventisettesimo giorno del mese di
Rajab: è l'anniversario dei Miraj, il viaggio di Maometto
a Gerusalemme da cui sarebbe asceso al cielo. Una luce abbagliante
avvolse la notte e il profeta si trovò alla presenza di Dio.
In effetti Lewis non è il solo a credere in un
appuntamento di Ahmadinejad
con l'Apocalisse per il 22. Per il presidente dei Partito riformista
siriano Farid Ghadry non a
caso Ahmadinejad ha detto che darà una risposta sulle ambizioni
nucleari iraniane quei giorno: la risposta consisterà «nell'illuminare
con la bomba» la notte di Gerusalemme, rivaleggiando con Maometto.
Molti però esprimono scetticismo. «Non
è logico pensare che l'Iran sia già in grado di attaccare Israele, al
massimo potrebbe fare un annuncio sugli sviluppi del programma»,
dice Ayelet Savyon dei Middle East
Media Research Institute. E fa notare che per gli sciiti il Miraj
non è importante quanto lo è per i sunniti (sono più rilevanti il
giorno del martirio secondo Imam e quello della rivelazione). Conviene Olivier
Roy, autore di Global Islam
e docente all'istituto studi politici di Parigi: un attacco di Al Qaeda
il 22 avrebbe senso «per
acquisire legittimità agli occhi dei musulmani», ma non crede che
l’Iran abbia in serbo un simile piano.
Shahab Ahmed
professore associato di Studi, islamici ad Harvard è profondamente
frustrato dall'esercizio profetico di Lewis: «Collegare così il terrorismo a eventi religiosi porta solo a vedere in
modo sinistro ciò che è sacro per i musulmani. Potrei capirlo se si trattasse di anniversari di battaglie importanti
per i musulmani, come la conquista di Gerusalemme. Ma è davvero strano associare il momento cruciale nella vita spirituale
dei profeta con attentati aerei o alla città di Gerusalemme».
Viviana Maz
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Chi è
Bernard Lewis?
Tratto da Movisol: Movimento
Solidarietà
Professore della Princeton University.
Bernard Lewis, nato in Inghilterra è un prodotto dell'Arab Bureau ed
è uno dei massimi controllori di Benjamin Nethanyahu, di cui è
stato consigliere anche ufficialmente.
Bernard Lewis è stato spesso ospitato come relatore dalla fondazione
presieduta da Pera, “Magna Carta”, che si rifà nel nome a quella
britannica (che si scrive però con l'acca). Singolarmente, lo stesso
Lewis ha ironizzato sulla scelta del nome, con il quale ci si può
riferire sia agli elementi democratici che a quelli feudali, ambedue
contenuti nella Magna Charta inglese. Pera ha ospitato altri due
agitatori della campagna islamofoba, Daniel Pipes e Laurent
Murawiec.
Bernard Lewis negli anni Settanta mise a punto una strategia, “l'arco
di crisi” che prevedeva di sobillare contro l'Unione Sovietica
tutti gli stati islamici che si estendono dal Vicino Oriente fino
all'India. Adottata da Zbigniew Brzezisnki negli anni di Carter,
questa strategia comportò la creazione, da parte dei servizi
anglo-americani, di frange estremistiche e terroristiche nel mondo
islamico poi riciclate per orchestrare lo scontro di civiltà, a partire
da Al Qaeda.
Il lancio della recente campagna islamofobica di Bernard Lewis
nell'Europa continentale risale ad un'intervista pubblicata il 28 luglio
2004 dal quotidiano tedesco Die Welt in cui affermò: “L'Europa
sarà parte dell'occidente Arabo, del Magreb. Questo lo desumiamo dalle
migrazioni e dalla demografia. Gli europei si sposano tardi, e non fanno
figli o ne fanno pochi. L'immigrazione invece è forte: i turchi in
Germania, gli arabi in Francia i pakistani in Inghilterra. Questi invece
si sposano presto e fanno tanti figli. Stando alle tendenze attuali,
l'Europa avrà maggioranze musulmane nella popolazione, al più tardi
per la fine del 21° secolo”.
Per maggiori informazioni
L'islamofobia
di Pera e Bernard Lewis
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