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Europa:
115.000 morti all’anno per alcool
Costo sociale di 125 miliardi di euro, pari a 1,3% del PIL
A cura di
Marco Mozzoni - 21 luglio 2006
www.disinformazione.it
DIFFUSO OGGI "RAPPORTO ALCOL" COMMISSIONE EUROPEA
Ogni anno le
bevande alcoliche uccidono in Europa 115.000 persone e costano alla
società 125 miliardi di euro, pari all’1,3% del PIL europeo.
Un rapporto di 400 pagine, che analizza l’impatto
sociale, sanitario ed economico dell’alcol in Europa, è stato
presentato oggi a Bruxelles dalla Commissione Europea.
Il rapporto è disponibile in lingua inglese al link EC: http://ec.europa.eu/health-eu/news_alcoholineurope_en.htm
Nel rapporto vengono evidenziate le basi sulle quali
Dal rapporto diffuso oggi dalla Commissione Europea sul quale verrà
impostata entro fine 2006 la prima strategia comunitaria sull'alcol,
emerge chiaramente che l’Europa risulta il continente dove il consumo
di bevande alcoliche è il più alto al mondo e che gli stili ed i
livelli di consumo dei vari paesi che la costituiscono sono molto più
vicini di quanto sia comunemente creduto.
L’alcol è responsabile per il 7,4% di tutte le
malattie e morti premature e rappresenta uno dei maggiori
problemi sanitari in Europa: il suo consumo causa circa 60 differenti
tipi di patologie e situazioni a rischio, compresi incidenti e
ferite, problemi mentali e comportamentali, cancro, malattie cardiache e
ictus.
L’alcol è una causa importante di danni a persone terze, inclusi
circa 60.000 bambini nati sottopeso, fino a 9 milioni di bambini che
vivono in famiglie che sono sconvolte dall’alcol, 10.000 morti
innocenti di alcol passivo sulle strade, e oltre 2.000 omicidi ogni
anno.
I costi sociali di questo flagello in Europa sono
stimati a 125 miliardi di euro ogni anno, equivalenti a 650 euro
ogni famiglia, limitandosi a considerare le malattie, gli incidenti, le
ferite, i crimini e la perdita di produttività.
Peter Anderson, co-autore del Rapporto, ha dichiarato che quello che
rende l’intervento veramente urgente è che noi sappiamo cos’è che
può funzionare nel ridurre questo pedaggio: quello di cui c’è
bisogno è la volontà di fare finalmente qualcosa.
Derek Rutherford, segretario di Eurocare, ha dichiarato che
il consumo di alcol pone un fardello davvero pesante sui cittadini
europei: se si trattasse di qualunque altra sostanza, ci sarebbero già
pressioni parlamentari e ministeriali per entrare in azione; e pensare
che sono i bambini quelli che pagano il prezzo più alto... Si parla
tanto di fumo passivo e non si fa nulla sull’alcol passivo: certo che
un’azione in questo campo richiede coraggio politico, perchè non si
tratta solo di contrastare un piacere, per quanto sentito, ma di sfidare
poderosi interessi economici; il prezzo delle bevande alcoliche è il
fattore-chiave da aggredire, ma si potrebbe cominciare con il controllo
della pubblicità e la proibizione delle sponsorizzazioni, che sono le
strategie di marketing più insidiose dell’industria delle bevande
alcoliche.
Dall'Italia Ennio Palmesino, presidente dell'Associazione
italiana dei club degli alcolisti in trattamento (AICAT), ha dichiarato
alla nostra redazione che questo rapporto aiuterà a fare chiarezza in
un paese, come il nostro, dove l’allarme sociale è al minimo,
nonostante le morti e le invalidità causate dalle bevande alcoliche, e
dove invece si continua ad esaltare la cultura del vino e delle altre
bevande alcoliche come se fosse un comportamento adulto, responsabile e
persino alla moda; contrariamente a quanto l’industria delle bevande
alcoliche ha cercato di far credere finora, le sole campagne di
educazione non bastano a ridurre il danno causato dal bere: il rapporto
mostra che dobbiamo fare interventi molto più incisivi, se vogliamo
veramente ridurre il pedaggio pesantissimo che oggi paghiamo a questa
sostanza.
Marco Mozzoni
http://addiction.blogosfere.it/