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Acque
minerali
"Troppa tolleranza decreto Sirchia ammette eccesso sostanze
tossiche
Il
decreto del ministro Sirchia «ha introdotto una soglia di tolleranza
per una serie di sostanze tossiche ad alto rischio grazie alla quale le
grandi aziende produttrici di acque minerali possono continuare a
immettere sul mercato prodotti altrimenti fuorilegge, in danno dei
consumatori e in contrasto con le normative europee». Così Loredana De
Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in commissione Agricoltura e
Alimentazione, ha chiesto oggi al ministro della Salute di revocare il
decreto ministeriale del 29 dicembre scorso con il quale si stabilisce
per tensioattivi, oli minerali, antiparassitari, policlorobifenili,
idrocarburi ed altre sostanze pericolose una soglia di rilevabilità
strumentale al di sotto della quale le aziende produttrici potranno
continuare a dichiarare che le acque minerali imbottigliate sono esenti
da ogni inquinamento. «L'inchiesta avviata dalla Procura della
Repubblica di Torino - prosegue la senatrice - aveva accertato nel
giugno scorso che 23 delle 28 marche di acque minerali analizzate non
rispettavano l'obbligo di legge di essere completamente prive delle
sostanze tossiche in questione; successivamente il numero delle marche
non in regola è salito a 86». Per De Petris, dunque, «invece di
affrontare all'origine le cause dell'inquinamento, il ministro della
Salute si è inventato, in piene festività natalizie, questo singolare
espediente giuridico, che non ha alcun riscontro nella normativa
comunitaria, grazie al quale le acque minerali inquinate diventano
miracolosamente pure». Con questo decreto, secondo la senatrice, «si
consente la presenza di composti nocivi in acque spesso pubblicizzate
come benefiche per la salute», e per questo, «se il ministro Sirchia
non revocherà, il provvedimento inviteremo i consumatori allo sciopero
degli acquisti».
ANSA. FPI 05-FEB-04 15:29 NNN