|
|
Papa
Benedetto XVI imputato negli Stati Uniti per la copertura garantita dal
Vaticano ai membri del clero responsabili di abusi sessuali soprattutto
sui minori
tratto da www.anticlericale.net
Roma 14 agosto 2005 – Il caso esplode
pubblicamente solo nell’estate del 2003, quando il quotidiano
americano Worcester Telegram & Gazette ottiene copia di un documento
che per 40 anni era stato custodito come “strettamente
confidenziale” negli archivi segreti della Santa Sede e riporta il
caso di un avvocato di Boston, Carmen Durso, che consegna copia
dell’Istruzione del 1962 “Crimen Sollicitationis” al Procurarore
Michel J. Sullivan chiedendogli di riscontrare gli elementi,
all’interno della giurisdizione federale, per procedere contro le
gerarchie vaticane, colpevoli, a suo avviso, di aver deliberatamente
coperto i casi di abusi sessuali che vedevano coinvolti membri del
clero.
Contestualmente, un’altra lettera arriva sul tavolo del Procuratore,
ed è firmata da Daniel Shea, avvocato di Houston (Texas), ex
seminarista che ha scoperto il documento del 1962 e ne ha dato copia al
quotidiano di Boston e all’avvocato Durso. Il documento, spiega Shea
nella lettera, viene citato come ancora in vigore in una nota
dell’epistola "De Delictis Gravioribus" del 18 maggio 2001,
che Joseph Ratzinger, allora Prefetto Congregazione per
Il caso viene portato all’attenzione pubblica internazionale dalla
rete televisiva statunitense CBS, quindi le gerarchie vaticane si
difendono sostenendo che le norme contenute nel documento del 1962 non
hanno più alcun valore vincolante dal momento in cui sono entrate in
vigore le disposizioni che nel 1983 hanno riformato il Codice di Diritto
Canonico, ma la lettera di Ratzinger non lascia spazio a molti dubbi. In
essa, l’attuale Papa Benedetto XVI, non solo richiama l’istruzione
“Crimen Sollicitationis”, ma per quel che riguarda “i delitti
riservati alla Congregazione per
In questi anni la giustizia
americana ha proseguito nelle indagini e dal gennaio 2005 esiste presso