Vaccinare è un atto d’amore”: parola di Burioni
Marcello Pamio – 13 aprile 2017

Accendi la tv e appare; sintonizzi la radio e la sua voce si diffonde nell’etere; acquisti un giornale e lo intervistano; entri in un social ed è pure lì.
Di chi stiamo parlando? Magari fosse la Madonna, purtroppo è Roberto Burioni, il virologo più famoso d’Italia e quello certamente anche col maggior tempo libero.
Il professore ordinario di microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano è l’emblema del pro-vaccini per antonomasia. Uomo di punta di quel Sistema che difende a spada tratta i farmaci, i vaccini, le industrie che li producono, in una parola: il paradigma.

Vaccinare per lui “è un atto d’amore nei confronti dei propri figli e di responsabilità sociale”,  e coloro che non vaccinano ovviamente fanno una “scelta completamente irrazionale e ingiustificata”  e quindi per logica non amano i propri figli.
Il suo mantra ripetuto fino all’esaurimento nervoso è sempre lo stesso: “le vaccinazioni sono tutte molto sicure”, così innocue che “non esiste un farmaco tanto sicuro quanto i vaccini”.
Sono farmaci così sicuri che la legislazione italiana ha varato il 25 febbraio del 1992 la legge 210/92 sull’indennizzo a favore dei cittadini che a causa dei vaccini hanno subito un danno…
E i danneggiati sono tantissimi e continuano purtroppo ad esserci, ma non vi preoccupate: non è colpa del vaccino perché è acqua fresca! La colpa è della sfortuna o della genetica.

Il professorone tra comparsate, interviste e l’insegnamento all’università ha avuto pure il tempo di scrivere il libro: “Il vaccino non è un’opinione”.
Ecco un piccolo estratto che aiuterà a comprenderne la portata: “se vi collegate a Internet trovate un gran numero di medici e personaggi vari che vi vogliono fregare. I praticoni che affollano la rete sostenendo di non credere ai vaccini non solo mettono in pericolo il vostro conto corrente, ma anche la salute vostra, dei vostri figli e dei figli degli altri”.
Sfugge il motivo per cui moltissimi medici vorrebbero “fregare” le persone sui vaccini e soprattutto come farebbero a mettere in pericolo il conto-corrente? Forse perché vendono libri? Né più né meno come lui?

Visto che stiamo parlando di conto corrente cerchiamo di capire se quello che muove il Burioni donandogli la facoltà dell’ubiquità e facendolo apparire in più canali televisivi contemporaneamente è un dovere morale nei confronti di tutti i bambini del mondo che rischiano la vita a causa di patologie terribili come il morbillo, oppure ci sono altre motivazioni magari meno spirituali?
La risposta è nella sua biografia pubblicata nel sito ufficiale del San Raffaele di Milano.
Il nostro si definisce “responsabile di un laboratorio di ricerca immunologica volto allo studio della risposta immune contro patogeni umani, alla messa a punto di farmaci basati su anticorpi monoclonali umani ricombinanti e nell’utilizzo di strumenti molecolari per la diagnostica precoce di malattie infettive”. Inoltre è “titolare di brevetti internazionali relativi a procedure di immunologia molecolare, anticorpi monoclonali umani e a farmaci immunologici”.

Il don Chisciotte armato di esavalente, colui che denuncia al mondo il pericolo di un ritorno al Medioevo se non si vaccina in massa tutti è titolare di brevetti internazionali relativi a procedure e farmaci immunologici, oltre agli anticorpo-monoclonali. Un conflitto d’interessi che nessuno ha mai sottolineato…
Ma non è tutto perché il Burioni partecipa alla Pomona Company, una società biotech impegnata nella progettazione, sviluppo e produzione di anticorpo monoclonali umani e vaccini.
Nella home page del sito ufficiale infatti viene riportato che “gli scienziati ispiratori e ideatori di Pomona Ricerca: professor Massimo Clementi e il professor Roberto Burioni”.

Per tanto non sono i praticoni della Rete che vogliono fregare le persone mettendo a repentaglio il loro conto-corrente, semmai coloro che hanno tutti gli interessi professionali, baronali e soprattutto economici nel convincere a vaccinare milioni di persone, bambini inclusi…