Vaccini: guappi e corrotti...
Marcello Pamio - 12 luglio 2017
«Lei non è un uomo, ma una merdaccia».
La citazione è solo per ricordare il grande Paolo Villaggio scomparso qualche
giorno fa.
Le merdacce fantozziane però
sono estremamente diffuse nel mondo odierno, più di quello che possiamo
immaginare.
Non passa giorno infatti senza che uno scandalo investa il mondo della scienza,
della politica e della medicina.
Partendo dallo scandaloso
Matteo Renzi che come premier invitò a Palazzo Chigi i CEO delle più importanti
case farmaceutiche del mondo, soprattutto quelle legate ai vaccini come la Glaxo.
Era il 7 ottobre 2014.
Sempre lui dalla sede della Glaxo dichiarava ai media che i medici che mettono
in discussione i vaccini devono essere radiati. Ha detto questo dalla sede della
più losca casa farmaceutica che sforna vaccini da mattina a sera, e li sforna
guarda caso nella Toscana la regione del pinocchietto…
L’anno seguente nel 2015 il direttore dell’AIFA Sergio Pecorelli fu costretto a
dimettersi per accuse pesanti su conflitti di interessi con aziende
farmaceutiche che producevano vaccini.
Pecorelli infatti riceveva contributi (cioè finanziamenti) da aziende come la
Sanofi-Pasteur, che casualmente produce sempre vaccini.
Era pure presidente della Healty Foundation e advisor per un fondo di
investimenti e venture capital (Principia Sgr) da 400 milioni di euro, di cui 40
sarebbero stati investiti nell’industria dei biomedicali e dei farmaci.
L’ultimo in ordine cronologico
investito dallo scandalo è l’illustrissimo megadirettore galattico (con tanto di
lampada in pelle umana) Walter Ricciardi, il capo dell’Istituto Superiore di
Sanità.
Ricciardi avrebbe gravi conflitti d’interesse che meritano un chiarimento e
un’interrogazione parlamentare, dicono giustamente alcuni senatori del Mdp.
Si parla di un finanziamento da parte della Merck la multinazionale farmaceutica
leader nel settore dei vaccini, al dipartimento di Igiene dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Roma, diretta dal 2002 proprio dal Ricciardi e dove
l’esimio insegna.
La donazione di 600mila euro
(anche se l’università dichiara 200mila) finanzierebbe un posto da ordinario a
chiamata diretta nel settore Igiene generale e applicata della Facoltà di
Medicina e Chirurgia.
Il nome del beneficiario è già uscito: Stefania Boccia, professore al
dipartimento di igiene della Cattolica e segretario nazionale della SItl, la
Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva.
Guarda caso la società che ha partecipato alla stesura del Piano Vaccinale.
Molto interessante è venire a
conoscenza che il dottor Walter Ricciardi, consulente del Ministero per il
decreto sui vaccini, che ha svolto con il suo Iss un ruolo significativo nella
predisposizione del Piano Nazionale Vaccinale 2017-2019, sembrerebbe collegato
con la ditta che produce vaccini…
Se confermato questo è un conflitto d’interessi gravissimo visto il vergognoso,
illiberale e incostituzionale decreto che stanno votando proprio in queste ore
al Senato.
Ricciardi è quello che ha pubblicamente ringraziato l’ordine di Treviso per aver
radiato - senza alcuna motivazione - uno dei più bravi medici italiani, il
dottor Roberto Gava. «Grazie, è il primo allontanato per il suo comportamento
non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini».
Aveva perfettamente ragione Ricciardi, perché dopo Gava è stato radiato il
dottor Dario Miedico. E ora le epurazioni andranno avanti senza tregua fino a
che la classa medica non avrà un rigurgito di dignità e moralità.
Quindi colui che critica senza
mezzi termini il dottor Roberto Gava per comportamenti non etici è quello che
avrebbe collegamenti e intrallazzi con le lobbies farmaceutiche. Ipocrisia e
arroganza a livello patologico!
La tristissima situazione italiana è la seguente: i politici sono i camerieri
dei banchieri; l’economia è controllata e fagocitata dalla finanza
internazionale; la Scienza, quella basata sulle evidenze, è gestita dalle
corporation chimiche che decidono e impongono i protocolli terapeutici; la
salute pubblica è nelle mani di una ministra incapace di parlare ma bravissima
nello sfornare dati falsi; l’Istituto Superiore di Sanità è diretto da un medico
che collabora con i produttori di farmaci e vaccini.
Non male direi…
Forse era meglio per l’Italia
intera se il dottor Ricciardi invece di fare il medico avesse proseguito la
carriera di attore iniziata negli anni Sessanta con la serie televisiva “I
ragazzi dello zio Tobia” e proseguita poi negli anni Ottanta con ruoli di primo
piano a fianco di attori importanti.
Nella sua filmografia vanno ricordati i film “Io sono mia” (1978), “Il
mammasantissima” e “Napoli... la camorra sfida e la città risponde” (1979).
Infine, inquietante e alquanto profetico è il suo capolavoro del 1978 “L’ultimo
guappo” con Mario Merola (vedere locandina film). Il guappo significa camorrista
ma ha più significati e per estensione indica la persona sfrontata e arrogante.
Nella storia della cinematografia mai attore e titolo del film sono stati più
azzeccati.
Speriamo solo si tratti dell’ultimo “guappo”…