Soros e “Francesco” uniti
nella lotta…
Maurizio Blondet,
24 agosto 2016
Ormai da settimane ignoti
hackers hanno messo in linea 2500 e-mail riservate fra Georges Soros, i
dipendenti delle sue fondazioni – capeggiate dalla casa-madre, la Open Society
Foundation e i riceventi dei suoi doni. I media ne tacciono, perché sono
ovviamente imbarazzanti. Si vede per esempio che lui ha dato direttive ad
Hillary Clinton quando era segretaria di stato, su una crisi in Albania (sic) e
su come risolverla: direttive che Hillary ha seguito alla lettera. Si vede anche
che alla campagna di Hillary ha versato 30 milioni di dollari, il che ne fa il
maggior donatore singolo.
Ma non basta. Se una cosa risalta in queste mail, è la megalomania di questo
gran burattinaio. Non c’è area del mondo dove non finanzi attività (sovversive,
o ‘filantropiche’); non una politica pubblica che non si proponga di ‘riformare’
in ogni parte del pianeta, sganciando soldi ai locali ‘riformatori’, che hanno
sempre un carattere sinistroide e libertario. Megalomane e insieme,
micro-gestore di tutta la realtà.
Come abbiamo visto, Soros finanzia Arcigay in Italia, e Planned Parenthood (in Usa l’ente pro-aborto che l’hanno scorso s’è scoperto faceva commercio di organi di feti); ha pagato rivoluzioni colorate e l’opposizione ad Orban in Ungheria; istiga la giunta di Kiev a fare la guerra alla Russia; gestisce (attraverso apposite ONG) l’inondazione di immigrati in Europa, e nello stesso tempo eccita organizzazioni di minoranze etniche latinos in Usa, allo scopo di far cambiare la demografia dei collegi elettorali in modo da favorire Hillary contro Trump. Per lo stesso scopo, paga organizzazioni razziali come Black Lives Matter (650 mila dollari) perché interrompano i comizi di Donald. Ha finanziato ripetuti tentativi di manifestazioni LGBT a Mosca, pagando le trasferte di celebri travestiti e sodomiti; in Europa, ha ‘gestito’ certe elezioni, facendo eleggere candidati favorevoli all’immigrazione senza limiti, e finanzia gruppuscoli che in Usa si battono non solo per il “diritto delle donne” e LGBT di entrare nelle unità combattenti, ma il dovere di allogarle in caserme unisex; o gruppi che stanno conducendo la meritevole battaglia per toilettes pubbliche per trans. Tutto in nome di un evidente scopo finale: la dissoluzione di ogni ordine, gerarchia e stabilità nelle società umane.
Poteva tal miliardario mancare di estendere le sue cure lobbistiche al Vaticano, dal momento della elezione di un “Francesco” così attivo nella dissoluzione. Dai documenti rivelati si scopre che Soros ha progettato subito di influenzare il Vaticano “impegnando il Papa sui temi della giustizia economica e razziale”.
Nel maggio 2015, il
consiglio direttivo in Usa della Open Society di Soros prende un’iniziativa che
viene così riferita:
Pope Francis Visit – $650,000 (USP) – vengono cioè stanziati alla bisogna 650
mila dollari. Segue la veloce delineazione della strategia:
“La prima visita di Papa Francesco in Usa a settembre includerà una storica
allocuzione al Congresso [un privilegio mai concesso ad alcun pontefice in un
sistema politico ostile ai ‘papisti’. Ndr], un discorso alle Nazioni Unite, e
una visita a Philadelphia per “l’incontro mondiale delle famiglie”. Per
approfittare del momento, noi sosterremo le attività di PICO per coinvolgere il
Papa sui temi della giustizia economica e razziale; useremo l’influenza del
cardinal Rodriguez, primo consigliere del Papa, e contiamo di spedire una
delegazione in Vaticano in visita, a primavera o estate, per fargli sentire
direttamente la voce dei cattolici di basso reddito in America”.
http://soros.dcleaks.com/view/?q=vatican&div=us
L’ente percettore dei soldi, PICO (People Improving Communities through Organizing) è una organizzazione fondata da un gesuita, John Baumann, nel 1972. Baumann faceva parte di una organizzazione creata nella Grande Depressione da un agitatore ebreo, Saul Alinsky, che intendeva scatenare la rivoluzione socialista; svanito il progetto, la PICO resta un movimento di estrema sinistra che unisce comunità su base ‘religiosa’ che si propone la redistribuzione della ricchezza, fra l’altro “mettendo leader religiosi nei consigli di amministrazione delle banche”. Dio sa quanto il capitalismo americano abbia bisogno di redistribuire le ricchezze; potrebbe cominciare proprio Soros. Ma come il miliardario coniughi le aspirazioni di PICO con i finanziamenti miliardari che fa’0 ad organizzazioni per l’aborto, l’eutanasia, il ‘gender’, il matrimonio Gay e la distruzione della famiglia, è un mistero che non abbiamo il modo di sviscerare.
Più interessante i rapporti cordialissimi che la Open Society Foundation di Soros, mostra di avere per il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga; honduregno, personaggio ambiguo nei suoi rapporti (favorevoli) con un potere golpista nel 2010 in Honduras, ragion per cui fu invitato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio a parlare sul tema: “Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l’America Latina”. Uomo di fiducia di El Papa, che lo ha elevato al ruolo di ‘coordinatore’ del gruppo di 8 cardinali da cui si fa’ affiancare nella ‘riforma della Chiesa”, ossia nel governo senza controllo – come si fa nei golpes sudamericani. In pratica è il capo della Junta Suramericana che sta schiacciando, umiliando e terrorizzando la Curia.
Il direttorio della Foundation di Soros sottolinea la ‘intima amicizia” che El Papa mostra al cardinal Rodriguez Maradiaga e del fatto che già adesso sta “usando la sua influenza” nel Vaticano per promuovere le idee più radicali sulla eguaglianza economica, che sono quelle che Soros caldeggia e propone (e piacerebbe sapere perché). Del resto è noto che la Open Society finanzia gruppi cattolici di sinistra in Usa,e insieme MoveOn org, un gruppo neocon ferocemente anticattolico che pesca nella destra repubblica (attualmente preme sugli esponenti del partito perché depennino Trump come candidato..) e che si è distinto per una campagna calunniosa contro Benedetto XVI accusato di coprire i preti pedofili.
Ma ora c’è “Francesco” e
tutto cambia.
Attenzione: i progetti di influenzare EL Papa da parte di Soros sembrano perfino
timidi, rispetto all’ardimento mostrato da “Francesco”: le mail risalgono
all’anno scorso, e ora la personalità modernista (forse massonica) del nostro
è molto più chiara. In ogni caso, non va dimenticato che nel dicembre 2015 El
Papa non ha esitato di farsi pagare da protagonisti dell’ideologia globalista la
scenografica profanazione di San Pietro, su cui han proiettato gigantesche
immagini di belve, scimmie e selvaggi – un trionfo della “natura” sulla cultura
e sulla storia, dal titolo simbolico “Fiat Lux”, a segnalare che finalmente la
luce del progresso illuminava l’oscurantismo clericale. Lo spettacolo osceno era
stato pagato dalla Banca Mondiale, e specificamente dal suo programma per il
terrore del riscaldamento climatico (bisogna ridurre le emissioni..), dal numero
due della Microsoft Paul Allen e da una organizzazione chiamata Okeanos
Fondazione per il Mare. Ma per la Junta vaticana era semplicemente la
celebrazione ed apoteosi della enciclica “Laudato Sì”, prima enciclica
ambientalista mai emessa da un Papa, ma soprattutto quasi franca proclamazione
della speciale gnosi panteista-evoluzionista che è la vera fede di “Francesco”:
un immanentismo che deve molto a Theilard De Chardin, per il quale Cristo
essendosi fatto materia, ha divinizzato non solo il genere umano ma l’intera
natura. Onde El Papa esorta, come nuovo dovere cattolico, a sviluppare in noi la
coscienza eco-New Age “di non essere separati dalle altre creature, ma di
formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale”
(nº 220). Niente più accettazione della Croce, ma sì alla raccolta differenziata
e al governo globale del clima.
“Fiat
Lux”, finalmente
Secondo il vostro
cronista, El Papa non ha certo bisogno di farsi suggerire programmi da Soros.
Sta “conducendo” la Chiesa “per nuovi cammini” ignorati dalla Chiesa e dal suo
Fondatore per duemila anni. Bisognerà riparlarne. Qui sotto potete trovare
qualche spunto essenziale sulla ideologia di El Papa:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1294_Da-Silveira_Note_su_Laudato-si.html
Un’altra organizzazione cattolica finanziata da Soros e nominata dai direttivo è la FPL ( Faith in Public Life); ad essa, con la donazione, vengono impartiti gli ordini. La FPL deve organizzare sondaggi per “dimostrare che i votanti cattolici rispondono con favore alla concentrazione del Papa sull’ineguaglianza di reddito” e una azione militante per convincere i cattolici “pro family”; che essere “pro-family” richiede affrontare il problema della iniquità economica. Il che è giustissimo, Non si vede però che bisogno ci sia di pagare per ottenere sondaggi “a priori” favorevoli a una data tesi; e che un gruppo anti-capitalista sia finanziato riccamente dal più famoso speculatore dei nostri anni.
La Open Society ha anche
un “advisory board”, un gruppo di consiglieri fra cui appaiono giornalisti,
anche importanti, come l’opinionista della Washington Post Danielle Allen, e
Steve Coll, del New Yorker. Il che può contribuire a spiegare come mai la fuga
delle email di Soros non ha fatto notizia in Usa: non è proprio comparsa nemmeno
come breve di cronaca. Un altro motivo è che l’intera classe mediatica americana
sta sostenendo la Clinton con i mezzi più vergognosi, abbandonando ogni minima
pretesa di oggettività, e quasi suicidandosi in questa operazione, buttando al
macero la propria reputazione, in modo – direi – terminale, come se non ci fosse
un domani.
A che scopo tutto ciò?, si chiederà il lettore, a questo punto completamente
smarrito – e con ragione. Esiste tuttavia un possibile bandolo della matassa,
che è utile tenere in mano nel groviglio delle donazioni di Soros. Si trova
nelle e-mail dove il direttivo della Open Society segnala il pericolo
rappresentato dal fatto che “La Russia cerca di aumentare la propria influenza
nella vita politica europea”. Bisogna assolutamente contrastare “il sostegno
della Russia a movimenti che difendono i valori tradizionali”. E’ non la
“reazione” o “il populismo”, ma esattamente la Tradizione che viene qui indicata
come il nemico – il nemico della Dissoluzione – da stroncare. Per il progetto,
si chiedono 500 mila dollari. Da aumentare per “bisogni imprevisti”.
http://russia-insider.com/en/dc-leaks-reveal-5th-column-soros-plan-counter-russian-foreign-policy-and-subvert-russian-traditional