L’Oscar
dell’innovazione allo scienziato capo della Glaxo
Marcello
Pamio – 16 giugno 2017
Il mondo
scientifico non si smentisce mai.
L’Oscar europeo all’innovazione, ai brevetti e alla ricerca a chi poteva andare
quest’anno?
Elementare Watson: al padre delle più moderne generazioni di vaccini!
Il 65enne microbiologo di Siena, Rino Rappuoli, ha ricevuto nella suggestiva
cornice dell’Arsenale di Venezia, lo European Inventor Award per il Lifetime
Achievement.
Sono i premi che ogni anno l’Epo (l’Ufficio europeo per i brevetti) assegna alle
migliori innovazioni.
«A
lui si devono le prime immunizzazioni di massa che hanno quasi azzerato i casi
di difterite, meningite batterica e pertosse nei Paesi avanzati»,
così viene elogiato dal giornale degli industriali italiani (Confindustria), Il
Sole24ore.
Il
personaggio
Mentre fino agli anni ’90 il processo di sviluppo dei vaccini seguiva il
concetto adottato da Louis Pasteur e cioè i medici iniettavano versioni
“attenuate” o “inattivate” dell’agente patogeno, permettendo al sistema
immunitario di riconoscerlo e preparare una difesa. Il Rappuoli ha applicato
l’ingegneria genetica per creare degli ibridi che contengono proteine e parte
del Dna del batterio, in modo da “attirare l’attenzione” del sistema
immunitario…
Interessante venire a conoscenza che gli odierni vaccini non contengono virus
attenuati ma sono addirittura geneticamente modificati, con tutti i rischi che
la manipolazione del DNA comporta.
Uomo Glaxo
Il
microbiologo per sostenere le vaccinazioni nei Paesi poveri e privi di risorse
ha fondato il Novartis Vaccines Institute for Global Health,
un’organizzazione senza fini di lucro (?) che sviluppa vaccini per i Paesi in
via di sviluppo. E lavora come Chief Scientist (scienziato capo)
della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK) Vaccines di Siena.
Toscana e le
epidemie
Ricordiamo che la Toscana è una regione molto particolare da tanti punti di
vista.
E’ la regione legata indissolubilmente all’ex premier Matteo Renzi e al suo
partito il PD; è la regione in cui hanno sedi i due principali stabilimenti
della Glaxo per la produzione di vaccini (soprattutto per il meningococco, ma
non solo): Pisa e Siena. In uno si fa Ricerca e Sviluppo e nell’altro si
producono fisicamente i sieri.
Infine la Toscana è la regione, guarda caso, dove sarebbe partita la finta
epidemia di meningite...
Non ci vuole una mente sopraffina per unire i puntini...
Oscar alla
Glaxo
Infine la ciliegina sulla torta è l’Oscar europeo all’innovazione, ai brevetti e
alla ricerca che viene consegnato allo scienziato capo della Glaxo…
Esattamente nel momento storico in cui i vaccini rappresentano un dogma
scientifico indiscutibile: un vero e proprio grimaldello per poter radiare tutti
quei medici che alzano la testa mettendo in discussione un Sistema medico marcio
e corrotto.
Nonostante la locuzione latina pecunia non olet, la puzza di denaro e
soprattutto di zolfo è nauseante…