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HIV. Al capolinea
un'allucinazione di massa pilotata
A cura di
Lorenzo Acerra - 26/02/2012
Isolare retrovirus
e trovare loro un leitmotiv patologico era di moda negli anni 70/80. Si
pensava che nessun tessuto esprimesse trascrizione inversa, cioè dal RNA
al DNA, e quando veniva rilevata dal test questa attività dovesse essere
attribuita non all'organismo ma ad un suo ospite, insomma una sorta di
contaminazione virale ("virus con trascrizione inversa" -->
"retrovirus").
Ma questo si dimostrò un errore, poiché fu verificato già verso la metà
degli anni '80 che la trascrizione inversa è un'attività di tutta la
materia vivente (Franchi 1997). La conferma definitiva arrivò nel 2001
con i risultati del Progetto per la mappatura del Genoma Umano. Se sono
i tessuti stessi a prodursi naturalmente la loro attività di
trascrizione inversa, il concetto stesso di "retrovirus" viene a
decadere.
Tutti i 200 test per identificare retrovirus si riferiscono in realtà a
capacità di trascrizione inversa di tessuti umani. Qualcuno ne avrà di
un tipo, qualcun altro ne avrà di un altro tipo.
A parte l'HIV, non fu mai possibile correlare patologie ad altri retrovirus. E con l'HIV? Dobbiamo fare un passo indietro che mostrare che nemmeno con l'HIV si ritrova un leitmotiv patologico. Era il farmaco AZT che uccideva. Vi ricordate Magic Johnson e Freddy Mercury diagnosticati HIV positivi nel 1987 e 1988 rispettivamente? Magic Johnson si rifiutò di prendere una cosa così tossica come l'AZT ed infatti è ancora con noi. Le persone con HIV che accettavano le cure, l'AZT, finivano per sviluppare la sindrome da AZT, ovvero l'AIDS.
Negli anni '70 lo
sforzo di innumerevoli gruppi di ricerca era quello di correlare
quell'attività cellulare anomale di cui non si sapeva niente (di
trascrizione inversa) al cancro. Quando Nixon dichiarò la guerra al
cancro nel 1971, si riferiva proprio al fatto che ingenti finanziamenti
erano stati pianificati per mettere in correlazione i diversi tipi di
trascrizione inversa con i vari tipi di cancro!
Le cose funzionavano così: ogni volta che l'attività transcriptasica
inversa veniva rivelata si riteneva che i retrovirus fossero presenti.
Ma questo non è più vero in vista della Mappatura del Genoma umano del
2001. E infatti ci furono solo fallimenti in quel tipo di ricerca sul
cancro. Dopo dieci anni di fallimenti, si cambiò rotta.
In quel momento
storico, con somme ingenti che non avevano ancora dato alcun risultato,
era quasi obbligata una conversione di tutte quelle strutture e
dipartimenti e investimenti all'immensa balla della ricerca sull'AIDS!
Fu chiaro in quel momento storico a tutti i partecipanti che formulare
una qualsiasi ipotesi di un ruolo dei retrovirus in una patologia umana
sarebbe stato appoggiato dal sistema con tutte le sue forze politiche ed
economiche disponibili!
Servivano categorie in cui si potessero trovare facilmente persone che
erano molto malate per attribuire su loro l'epidemia dell'ipotetico
retrovirus assassino.
Gallo dimostrò che almeno si poteva attribuire ad un test di frammenti
di HIV la malattie dei drogati.
28 anni dopo si parla sempre di meno di HIV, Gallo non ricevette il premio Nobel perché i test da lui brevettati avevano delle evidenti forzature. In Africa serve l'isolamento di una sola banda per decretare la posititivà, in Australia quattro, in Europa tre! Un tessuto pieno di retrovirus è la placenta. Gallo riuscì ad isolare l'attività retrovirale solo quando tessuti placentari erano aggiunti al protocollo per evidenziare materiale retrovirale, quindi infetto, nei campioni di sangue delle persone.
Gli ultimi
sviluppi dimostrano ormai inequivocabilmente che il passaggio da RNA a
DNA non è affatto un'ABERRAZIONE, piuttosto è ciò che potrebbe spiegare
la complessità umana. Il DNA sarebbe allora come una sorta di libreria
dove il RNA va a prendere le informazioni che gli servono per governare
la cellula.
L'intero gruppo cui l'HIV apparterrebbe, i retrovirus, non ha niente di
patologico e non è un gruppo di virus. Era ritenuto tale fino all'inizio
degli anni ottanta. La questione è stata ben sintetizzata nel 1998 dal
virologo Stephen Lanka:
"...studiando la biologia evolutiva trovai che ognuno dei nostri genomi,
e quelli delle maggiori piante e animali, è il prodotto della cosiddetta
trascrizione inversa: RNA che si trascrive nel DNA. L'intero gruppo di
virus cui l'HIV apparterrebbe, i retrovirus nei fatti non esiste per
nulla".
Il tracollo dello
stato di salute allora è dovuto alla tossicità dei farmaci
anti-retrovirali.
Ma a cosa è dovuta la malattia? C'è una causa organica, per esempio il
crollo di un sistema enzimatico? Nel 1995 O'Brien, del National Cancer
Institute, stimava nella popolazione generale un'incidenza dello 0.6% di
una grave riduzione dei CD4 in individui non-HIV. Secondo questi dati,
gli Stati Uniti, con una popolazione complessiva di 250 milioni, hanno
due milioni di individui (lo 0.6%) con immunodeficienza ma HIV negativi,
mentre un altro milione di statunitensi (lo 0.3%) sono HIV positivi.
Se si vanno ad esaminare possibili difetti molecolari alla base di questa sindrome di immunodeficienza acquisita NON- HIV, si trovano dei deficit enzimatici. Il deficit enzimatico di Adenosin- Deaminasi è tra il più diffuso fattore eziologico della Idiopathic CD4 Lymphocitopenia, anche se la scarsa diffusione delle competenze e tecniche diagnostiche spesso ne previene l'identificazione (altri deficit enzimatici che notoriamente determinano una condizione di bassi CD4 sono a carico degli enzimi PNP, Purine nucleoside Phosphorylase, e ATPasi, adenosine tri-phosphate). Per quanto queste informazioni siano un poco troppo tecniche, sono necessarie per chiudere il cerchio.
Vediamo un esempio: "Donna di 39 anni, madre di una bimba 13enne. Era stata ricoverata 8 volte nell'ultimo anno per polmonite. Durante l'infanzia aveva sofferto di otiti, infezioni polmonari ricorrenti, epatite, foruncolosi, diarrea, frequenti convulsioni febbrili. Il peggioramento sostanziale iniziò dopo i 28 anni, con linfopenia, epatite e infezione cronica polmonare (la Tac rivelava bronchiectasia), IgE totali a 1789 IU/ml, CD4 a 190/ul. La negatività del test HIV permise di indirizzare le indagini verso altre piste, in particolare in questo caso fu identificato il deficit enzimatico di Adenosin- Deaminasi, che è una nota causa di ridotti CD4" [Ozsahin 1997].
L'argomento quindi
è scottante: scienza ostaggio, persone come moscerini, come ti invento
il mostro HIV. Un'allucinazione di massa pilotata. È un dovere non
ignorare che ci sono sfortunate persone che vengono trattate come
moscerini. La situazione è ben fotografata dal documentario: "La scienza
del panico", realizzato nel 2011, durata 80 minuti.
http://www.lacienciadelpanico.tk/ (
http://vimeo.com/36086158 )
http://www.youtube.com/watch?v=0fu-qy4X-WI
Un documentario di
Isabel Otaduy Sömme e Patrizia Monzani (con Arantxa Martinez)
Un trailer di 8 minuti lo si trova qui: www.youtube.com/watch?v=oF0-MwgxHQQ