Giacomo
fratello di Gesù e figlio di Giuseppe e Maria. Il ritrovamento in
Israele dell'ossario di Giacomo il minore, uno dei fratelli di Cristo.
Articolo della Biblical Archaeology Review. Il
Vangelo di Tommaso. Jesus
and James brother written in stone ossuary. James brother of Jesus
Joseph father, christian church in Jerusalem James ossuary most
important find in history of New Testament archaeology. Andre
Lemaire rileva iscrizione sulla tomba ossario Giacomo figlio di Giuseppe
e fratello di Gesù di Nazareth James e Jesus fratelli carnali e di
sangue. Jesus
Christ, la vera storia di Gesu Cristo
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Sull’ossario
c’è una iscrizione che non lascia molti dubbi:
"Giacomo,
figlio di Giuseppe, fratello di Gesù"
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L'annuncio
della eccezionale scoperta è stato dato a Washington il 21 ottobre 2002
in una conferenza stampa organizzata dalla "Biblical Archeology
Review".
Un
rinvenimento importantissimo
L'urna
funebre è stata rinvenuta in Israele e sembra offrire una traccia
materiale dell'esistenza di Gesù di Nazareth.
L'ossario di pietra calcarea che gli archeologi hanno datato al 63
dopo Cristo (ricordo che Giacomo detto "il Minore" morì
lapidato nel 62) riporta una sorprendente iscrizione in lingua
aramaica:
“
Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesù ”
Andre Lemaire — uno storico francese specializzato in iscrizioni
antiche — parla di chiari riferimenti non solo a Gesù, ma al fratello
Giacomo. |
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A
sostegno delle tesi di Andre Lemaire, dicono altri esperti, gioca
il fatto che una iscrizione di quel tipo sarebbe atipica se non
fosse riferita a un personaggio celebre, quale certamente era Gesù
di Nazareth. Oltretutto quel tipo di sepoltura veniva praticata
dagli ebrei soltanto nell'arco temporale che va dal 20 al 70 A.D. |
L'autenticità
del reperto è stata verificata dai più qualificati esperti del settore
tramite test effettuati sia sulla pietra calcarea dell'ossario che sui
residui di terra e altri elementi in esso rinvenuti. Oltre al Dr. Andrè
Lemaire — famoso epigrafista a livello internazionale e specialista in
iscrizioni antiche — esperti della Geologic Survey of Israel e studiosi
della John Hopkins University.
Nessun manufatto ricollegabile direttamente a Gesù
di Nazareth era stato mai rinvenuto, le testimonianze storiche in
nostro possesso erano fino ad oggi connesse esclusivamente agli scritti
evangelici, questo fattore conferisce all'ossario di Giacomo grande
importanza culturale, a ogni livello, storiografico, cristologico,
archeologico, teologico o religioso in genere.
Anche il Rev. Joseph Fitzmyer, biblista, docente alla Catholic University,
dopo aver studiato l'ossario si è trovato completamente d'accordo con
André Lemaire dichiarando che la iscrizione sull'ossario “corrisponde
perfettamente allo stile degli altri esempi del primo secolo” e che
“la combinazione dei tre famosi nomi impressi oltre a essere evidente
è straordinaria”.
Molti Vangeli
Apocrifi dunque esponevano quella verità che la cristianità
istituzionale ha sempre respinto: Gesù
aveva sorelle e fratelli, nati dalla normale relazione fra Maria e
Giuseppe. Una verità tanto naturale quanto evidente che tuttavia
le chiese istituzionalizzate rigettano per motivi di mera sopravvivenza,
per comprensibile istinto di… conservazione del privilegio...
Smarrimento
e angoscia soprattutto nel mondo cattolico, che non a caso sin dal
primo giorno ha cercato di minimizzare o ha finto di ignorare la
straordinaria scoperta.
Del resto le forti preoccupazioni del mondo cattolico sono più che
giustificate: importanti elementi (nascita miracolosa, natura divina di
Gesù e condizione di "verginità perpetua"di Maria) su cui la
tradizione cattolica poggia le fondamenta, vacillano e si dissolvono uno
dopo l'altro, senza tregua, nella realtà tangibile delle ingovernabili
rivelazioni. L'oggettività, a quanto pare, non guarda in faccia proprio
nessuno.
Le prove portate negli ultimi secoli da storici, archeologi e teologi
laici, a favore della “natura terrena” di Gesù, sono sempre più
schiaccianti. Le accuse mosse alla Chiesa di aver «costruito
la divinità» intorno all’“uomo Gesù” (proclamata
inizialmente nel Concilio Costantinopolitano del 325, poi ancora nel 680,
contro il monotelismo, e via via confermata nei successivi) sulle spalle
del virtuoso capo carismatico di una semplice comunità — e di averlo
fatto su basi irrazionali, sfruttando miti antecedenti e superstizioni
popolari — sembrano ormai incontrovertibili.
Da una parte dunque la scoperta dell'ossario di Giacomo
rappresenterebbe la prima prova materiale tangibile dell'esistenza di Gesù,
e dall'altra la conferma che Gesù di Nazareth non era unigenito, né
aveva natura ultraterrena: Gesù, seppur autorevole e degno di lode, era
uomo fra gli uomini.
Ma cerchiamo di andare
più in profondità.....
Lo strettissimo legame di parentela con Gesù Cristo — legame che
va ben oltre la fratellanza spirituale — e l’importanza di
Giacomo (Iácobos Minor, detto “...il Giusto, figlio di Maria e
Giuseppe, fratello del Signore il quale si spegnerà nella morte, ma verrà
trovato vivo...”) nell'ambito della chiesa primitiva sono da
decenni oggetto di prolungate controversie politico-religiose,
ciononostante trovano conferma in numerosi documenti...
...
eccone alcuni qui di seguito
- Giuseppe
Flavio, 'Antichità Giudaiche' XX, 9, 1
"...convocò una sessione del sinedrio e vi fece comparire
quel fratello di Gesù, detto Cristo, che si chiamava Giacomo..."
- Paolo
Epistola ai Galati I 19
(lettera alle Chiese della Galazia, controversia sul giudaismo)
"...e non vidi nessun altro degli apostoli; ma solo Giacomo,
il fratello del Signore..."
- Marco
VI 2-3 "...si mise ad
insegnare nella sinagoga. E molti, udendolo dicevano: non è costui il
falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo... e le
sue sorelle non sono qui fra noi?..."
- Matteo
XIII 55 "...Non è
questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i
suoi fratelli, Giacomo ...? E le sue sorelle non sono tutte tra di
noi?..."
- 1Corinzi
IX 5 "...non abbiamo
noi il diritto di condurre attorno una moglie, che sia una sorella in
fede, come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore
e Cefa?..."
- Matteo
XXVII 56 "...fra di
loro c'era Maria Maddalena. Maria madre di Giacomo..."
- Marco
XV 40 "...tra di loro
vi erano anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il
minore..."
- Marco
XVI 1 "...passato il
sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo..."
- Luca
XXIV 10 "...Or quelle
che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena,
Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne..."
un legame molto particolare,
evidentemente fraterno, fra Giacomo e Gesù si evince anche nel
loghion 12 del Vangelo
di Tommaso (altro documento ritenuto scottante dalla Chiese
Istituzionalizzate) che riporta:
V.d.T. § 12 —
I discepoli dissero a Gesù: “Sappiamo che ti allontanerai da noi. Dopo
di te chi ci farà da guida?”
Gesù rispose loro: «Giunti a quel punto andrete da Giacomo, il
Giusto, a cui spettano le cose che riguardano il cielo e la terra»
questo loghion del Vangelo
di Tommaso mostra chiaramente che nelle volontà di Gesù il primato
nell'avvicendamento spettava al fratello Giacomo e non a Pietro come
alcuni, erroneamente, continuano a credere. Inoltre in numerosi documenti
— ivi compresi il Libro degli Atti e le Epistole di Paolo — Giacomo
era a capo della Chiesa di Gerusalemme.
Ecco
infine ulteriori brevi informazioni sulla figura di Giacomo, il fratello
di Gesù, sulla sua importanza nella primitiva comunità cristiana e
alcuni pareri degli studiosi
- Epistola
di Giacomo
A Giacomo il Giusto, fratello del Signore — che ricordo fu lapidato
nel 62, su istigazione del sommo sacerdote Anano II e denominato
"il Minore" per distinzione da Giacomo "il
Maggiore", martirizzato invece nel 44 sotto Erode Agrippa —
viene anche attribuita una Epistola, scritta intorno all'anno 60, la
quale si compone di cinque capitoli.
In essa sono presenti inizialmente esortazioni alla costanza e
all'importanza di accompagnare la fede con le opere e più avanti
riflessioni sulla vera e falsa sapienza, sulla pace, la concordia,
nonché numerosi ammonimenti ai ricchi senza cuore.
- in
Atti XII 17 nel punto in cui si legge "...riferite
questo a Giacomo..." è chiaro che Pietro sente il dovere di
informare Giacomo per primo della propria scarcerazione, a riprova
della supremazia del fratello di Gesù sulla comunità cristiana.
- Inoltre
sempre a proposito di Giacomo, Saulo e Pietro, così si esprimono gli
autori de "La Chiave di Hiram", Robert Lomas e
Christopher Knight:
«...la pretesa avanzata da Paolo di godere del sostegno di Simone
Pietro era soltanto una componente dell'impalcatura di menzogne che
egli andava innalzando, perchè fu lo stesso Pietro ad ammonire i
discepoli contro l'emergere di un' autorità altra da quella nazorea:
"Pertanto siate assolutamente prudenti verso qualsivoglia
maestro, ché solo si deve prestar fede a chi rechi con sé la
raccomandazione di Giacomo, fratello del Signore, in
Gerusalemme".. ..Le interpretazioni dei manoscritti del Mar Morto
attribuite a Robert Eisenman soccorrono l'ipotesi dell'identità di
Paolo con la "fonte di menzogne" che si scontrò con
Giacomo, il "Maestro di Giustizia".. ..Il
manoscritto intitolato Pesher su Abacuc accenna a un individuo che
"fece versare su Israele acque di menzogna" e "allontana
i fedeli dalla retta via, conducendoli in un deserto senza strada",
dove il gioco di parole costruito sul termine "strada"
allude alla "trasgressione dei termini di confine"
della legge. Noi diamo credito all'ipotesi che individua in Paolo
il nemico di Giacomo. Paolo è il "Menzognero"
che pronunciò il falso riguardo alla propria educazione fariseista,
che inventò la missione di Cristo, che predicò la funzione
provvisoria della Legge e autorizzò l'accesso alla chiesa agli
individui incirconcisi...».
- Luigi
Moraldi annota: "...da
sottolineare il rilievo straordinario dato alla persona di Giacomo,
uno dei «fratelli del Signore»..."
- Marcello
Craveri così scrive
interpretando il loghion 12 del Vangelo
di Tommaso:
"...il passo ricorda le discussioni tra gli apostoli, su chi di
loro fosse da considerare il più grande * [...] La tradizione di un primato di Giacomo,
fratello del Signore Gesù, o almeno di una sua autorità pari a
quella di Pietro, è confermata dagli Atti, dalle Lettere Paoline, dal
Vangelo degli Ebrei, da Gerolamo (Comm. in Mich. VII 7), da Eusebio (Hist.
Eccl. II 3), dai Philosophumena V 7, e, naturalmente, dai testi
gnostici..."
*
Marco IX 34 "...ed essi tacquero, perché per via
avevano discusso intorno a chi fra di loro fosse il più grande..."
Luca IX 46 "...poi cominciarono a discutere su chi di
loro fosse il più grande...."
Luca XXII 24 "...Fra di loro nacque anche una contesa:
chi di essi fosse considerato il più grande..."
Galati II 9 "...Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono
considerati i più autorevoli, riconobbero che Dio m'aveva dato
quest'incarico fu così deciso che noi saremmo andati fra i pagani ed
essi fra gli ebrei..."
Galati II 11 "...quando Pietro venne ad Antiochia lo
rimproverai perché aveva torto [...] giunsero quelli che
stavano dalla parte di Giacomo..."
- Un
primato assoluto di Pietro è effettivamente discutibile poiché
oltretutto in Marco VIII 33 troviamo: "...Ma Gesù si
voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo:
Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma
delle cose degli uomini..." che Matteo ribadisce in
XVI 23 "...egli, voltatosi, disse a Pietro: Vattene via da me,
Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di
Dio, ma delle cose degli uomini..."
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