Eccezionale scoperta archeologica: l'ossario di Giacomo il Giusto

Su gentile concessione Aetos 
http://www.consapevolezza.it/notizie/ott-dic-2002/giacomo_fratello_gesu.asp
 

Giacomo fratello di Gesù e figlio di Giuseppe e Maria. Il ritrovamento in Israele dell'ossario di Giacomo il minore, uno dei fratelli di Cristo. Articolo della Biblical Archaeology Review. Il Vangelo di Tommaso. Jesus and James brother written in stone ossuary. James brother of Jesus Joseph father, christian church in Jerusalem James ossuary most important find in history of New Testament archaeology. Andre Lemaire rileva iscrizione sulla tomba ossario Giacomo figlio di Giuseppe e fratello di Gesù di Nazareth James e Jesus fratelli carnali e di sangue. Jesus Christ, la vera storia di Gesu Cristo

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Sull’ossario c’è una iscrizione che non lascia molti dubbi:

"Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesù"

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L'annuncio della eccezionale scoperta è stato dato a Washington il 21 ottobre 2002 in una conferenza stampa organizzata dalla "Biblical Archeology Review".

Un rinvenimento importantissimo

L'urna funebre è stata rinvenuta in Israele e sembra offrire una traccia materiale dell'esistenza di Gesù di Nazareth.

L'ossario di pietra calcarea che gli archeologi hanno datato al 63 dopo Cristo (ricordo che Giacomo detto "il Minore" morì lapidato nel 62) riporta una sorprendente iscrizione in lingua aramaica:
  Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesù  
Andre Lemaire — uno storico francese specializzato in iscrizioni antiche — parla di chiari riferimenti non solo a Gesù, ma al fratello Giacomo.

Ossario di Giacomo 
fratello di Gesù 
Tomba aramaica usata dal 20 al 60 d.C.

ossario di Giacomo
particolare dell'iscrizione
" Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesu` "

A sostegno delle tesi di Andre Lemaire, dicono altri esperti, gioca il fatto che una iscrizione di quel tipo sarebbe atipica se non fosse riferita a un personaggio celebre, quale certamente era Gesù di Nazareth. Oltretutto quel tipo di sepoltura veniva praticata dagli ebrei soltanto nell'arco temporale che va dal 20 al 70 A.D.

L'autenticità del reperto è stata verificata dai più qualificati esperti del settore tramite test effettuati sia sulla pietra calcarea dell'ossario che sui residui di terra e altri elementi in esso rinvenuti. Oltre al Dr. Andrè Lemaire — famoso epigrafista a livello internazionale e specialista in iscrizioni antiche — esperti della Geologic Survey of Israel e studiosi della John Hopkins University.

Nessun manufatto ricollegabile direttamente a Gesù di Nazareth era stato mai rinvenuto, le testimonianze storiche in nostro possesso erano fino ad oggi connesse esclusivamente agli scritti evangelici, questo fattore conferisce all'ossario di Giacomo grande importanza culturale, a ogni livello, storiografico, cristologico, archeologico, teologico o religioso in genere.
Anche il Rev. Joseph Fitzmyer, biblista, docente alla Catholic University, dopo aver studiato l'ossario si è trovato completamente d'accordo con André Lemaire dichiarando che la iscrizione sull'ossario “corrisponde perfettamente allo stile degli altri esempi del primo secolo” e che “la combinazione dei tre famosi nomi impressi oltre a essere evidente è straordinaria”.

Molti Vangeli Apocrifi dunque esponevano quella verità che la cristianità istituzionale ha sempre respinto: Gesù aveva sorelle e fratelli, nati dalla normale relazione fra Maria e Giuseppe. Una verità tanto naturale quanto evidente che tuttavia le chiese istituzionalizzate rigettano per motivi di mera sopravvivenza, per comprensibile istinto di… conservazione del privilegio...

Smarrimento e angoscia soprattutto nel mondo cattolico, che non a caso sin dal primo giorno ha cercato di minimizzare o ha finto di ignorare la straordinaria scoperta.
Del resto le forti preoccupazioni del mondo cattolico sono più che giustificate: importanti elementi (nascita miracolosa, natura divina di Gesù e condizione di "verginità perpetua"di Maria) su cui la tradizione cattolica poggia le fondamenta, vacillano e si dissolvono uno dopo l'altro, senza tregua, nella realtà tangibile delle ingovernabili rivelazioni. L'oggettività, a quanto pare, non guarda in faccia proprio nessuno.
Le prove portate negli ultimi secoli da storici, archeologi e teologi laici, a favore della “natura terrena” di Gesù, sono sempre più schiaccianti. Le accuse mosse alla Chiesa di aver «costruito la divinità» intorno all’“uomo Gesù” (proclamata inizialmente nel Concilio Costantinopolitano del 325, poi ancora nel 680, contro il monotelismo, e via via confermata nei successivi) sulle spalle del virtuoso capo carismatico di una semplice comunità — e di averlo fatto su basi irrazionali, sfruttando miti antecedenti e superstizioni popolari — sembrano ormai incontrovertibili.

Da una parte dunque la scoperta dell'ossario di Giacomo rappresenterebbe la prima prova materiale tangibile dell'esistenza di Gesù, e dall'altra la conferma che Gesù di Nazareth non era unigenito, né aveva natura ultraterrena: Gesù, seppur autorevole e degno di lode, era uomo fra gli uomini.

Ma cerchiamo di andare più in profondità.....

Lo strettissimo legame di parentela con Gesù Cristo — legame che va ben oltre la fratellanza spiritualee l’importanza di Giacomo (Iácobos Minor, detto “...il Giusto, figlio di Maria e Giuseppe, fratello del Signore il quale si spegnerà nella morte, ma verrà trovato vivo...”) nell'ambito della chiesa primitiva sono da decenni oggetto di prolungate controversie politico-religiose, ciononostante trovano conferma in numerosi documenti...

... eccone alcuni qui di seguito

  • Giuseppe Flavio, 'Antichità Giudaiche' XX, 9, 1
    "...convocò una sessione del sinedrio e vi fece comparire quel fratello di Gesù, detto Cristo, che si chiamava Giacomo..."
     
  • Paolo Epistola ai Galati I 19 (lettera alle Chiese della Galazia, controversia sul giudaismo)
    "...e non vidi nessun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore..."
     
  • Marco VI 2-3 "...si mise ad insegnare nella sinagoga. E molti, udendolo dicevano: non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo... e le sue sorelle non sono qui fra noi?..."
     
  • Matteo XIII 55 "...Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo ...? E le sue sorelle non sono tutte tra di noi?..."
     
  • 1Corinzi IX 5 "...non abbiamo noi il diritto di condurre attorno una moglie, che sia una sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa?..."
     
  • Matteo XXVII 56 "...fra di loro c'era Maria Maddalena. Maria madre di Giacomo..."
     
  • Marco XV 40 "...tra di loro vi erano anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il minore..."
     
  • Marco XVI 1 "...passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo..."
     
  • Luca XXIV 10 "...Or quelle che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne..."

un legame molto particolare, evidentemente fraterno, fra Giacomo e Gesù si evince anche nel loghion 12 del Vangelo di Tommaso (altro documento ritenuto scottante dalla Chiese Istituzionalizzate) che riporta:

V.d.T. § 12 —
I discepoli dissero a Gesù: “Sappiamo che ti allontanerai da noi. Dopo di te chi ci farà da guida?”
Gesù rispose loro: «Giunti a quel punto andrete da Giacomo, il Giusto, a cui spettano le cose che riguardano il cielo e la terra» 

questo loghion del Vangelo di Tommaso mostra chiaramente che nelle volontà di Gesù il primato nell'avvicendamento spettava al fratello Giacomo e non a Pietro come alcuni, erroneamente, continuano a credere. Inoltre in numerosi documenti — ivi compresi il Libro degli Atti e le Epistole di Paolo — Giacomo era a capo della Chiesa di Gerusalemme.

Ecco infine ulteriori brevi informazioni sulla figura di Giacomo, il fratello di Gesù, sulla sua importanza nella primitiva comunità cristiana e alcuni pareri degli studiosi

  • Epistola di Giacomo
    A Giacomo il Giusto, fratello del Signore — che ricordo fu lapidato nel 62, su istigazione del sommo sacerdote Anano II e denominato "il Minore" per distinzione da Giacomo "il Maggiore", martirizzato invece nel 44 sotto Erode Agrippa — viene anche attribuita una Epistola, scritta intorno all'anno 60, la quale si compone di cinque capitoli.
    In essa sono presenti inizialmente esortazioni alla costanza e all'importanza di accompagnare la fede con le opere e più avanti riflessioni sulla vera e falsa sapienza, sulla pace, la concordia, nonché numerosi ammonimenti ai ricchi senza cuore.
  • in Atti XII 17 nel punto in cui si legge "...riferite questo a Giacomo..." è chiaro che Pietro sente il dovere di informare Giacomo per primo della propria scarcerazione, a riprova della supremazia del fratello di Gesù sulla comunità cristiana.
  • Inoltre sempre a proposito di Giacomo, Saulo e Pietro, così si esprimono gli autori de "La Chiave di Hiram", Robert Lomas e Christopher Knight:
    «...la pretesa avanzata da Paolo di godere del sostegno di Simone Pietro era soltanto una componente dell'impalcatura di menzogne che egli andava innalzando, perchè fu lo stesso Pietro ad ammonire i discepoli contro l'emergere di un' autorità altra da quella nazorea: "Pertanto siate assolutamente prudenti verso qualsivoglia maestro, ché solo si deve prestar fede a chi rechi con sé la raccomandazione di Giacomo, fratello del Signore, in Gerusalemme".. ..Le interpretazioni dei manoscritti del Mar Morto attribuite a Robert Eisenman soccorrono l'ipotesi dell'identità di Paolo con la "fonte di menzogne" che si scontrò con Giacomo, il "Maestro di Giustizia".. ..Il manoscritto intitolato Pesher su Abacuc accenna a un individuo che "fece versare su Israele acque di menzogna" e "allontana i fedeli dalla retta via, conducendoli in un deserto senza strada", dove il gioco di parole costruito sul termine "strada" allude alla "trasgressione dei termini di confine" della legge. Noi diamo credito all'ipotesi che individua in Paolo il nemico di Giacomo. Paolo è il "Menzognero" che pronunciò il falso riguardo alla propria educazione fariseista, che inventò la missione di Cristo, che predicò la funzione provvisoria della Legge e autorizzò l'accesso alla chiesa agli individui incirconcisi...».
     
  • Luigi Moraldi annota: "...da sottolineare il rilievo straordinario dato alla persona di Giacomo, uno dei «fratelli del Signore»..."
     
  • Marcello Craveri così scrive interpretando il loghion 12 del Vangelo di Tommaso:
    "...il passo ricorda le discussioni tra gli apostoli, su chi di loro fosse da considerare il più grande * [...] La tradizione di un primato di Giacomo, fratello del Signore Gesù, o almeno di una sua autorità pari a quella di Pietro, è confermata dagli Atti, dalle Lettere Paoline, dal Vangelo degli Ebrei, da Gerolamo (Comm. in Mich. VII 7), da Eusebio (Hist. Eccl. II 3), dai Philosophumena V 7, e, naturalmente, dai testi gnostici..."

    * Marco IX 34 "...ed essi tacquero, perché per via avevano discusso intorno a chi fra di loro fosse il più grande..."
    Luca IX 46 "...poi cominciarono a discutere su chi di loro fosse il più grande...."
    Luca XXII 24 "...Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il più grande..."
    Galati II 9 "...Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono considerati i più autorevoli, riconobbero che Dio m'aveva dato quest'incarico fu così deciso che noi saremmo andati fra i pagani ed essi fra gli ebrei..."
    Galati II 11 "...quando Pietro venne ad Antiochia lo rimproverai perché aveva torto [...] giunsero quelli che stavano dalla parte di Giacomo..."
  • Un primato assoluto di Pietro è effettivamente discutibile poiché oltretutto in Marco VIII 33 troviamo: "...Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini..." che Matteo ribadisce in XVI 23 "...egli, voltatosi, disse a Pietro: Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini..."

Per correttezza diamo spazio anche alla controparte:

Come può tale scoperta mettere in dubbio la divinità del Signore Gesù? 
La fede cristiana dice chiaramente che Gesù era veramente Dio e veramente uomo.
Che Gesù Cristo abbia avuto dei fratelli è sempre stato chiaro a tutto il mondo cristiano evangelico, come chiaramente riportato dal nuovo testamento (Luca 2:7). La scoperta sensazionale non può che fare piacere e non intacca per niente le credenze cristiane sulla divinità di Gesù Cristo.
La certezza che Gesù aveva fratelli e sorelle, non cambia il Vangelo, cambia invece profondamente il culto di Maria Madre di Gesù (definita Vergine santa priva del peccato originale), ecco perché la chiesa cattolica non accetta tale scoperta. 
I cristiani che accettano Gesù Cristo come Signore e Salvatore senza corredentrici e cooperatrici, saranno ben felici di questa scoperta che confermerà le loro idee.

 
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