L'EPIDEMIA DI MORBILLO ESISTE, MA SOLO NEL CERVELLO DELLA LORENZIN 
Marcello Pamio - 22 giugno 2017

 

L’epidemia di morbillo è stata il Cavallo di Troia per la presentazione del decreto Lorenzin.
Un decreto urgente perché in Italia ci sarebbe una emergenza sanitaria.
Decreto schizofrenico che obbliga e impone con la coercizione 12 vaccinazioni per 12 malattie diverse. L’Italia diventa l’unico paese al mondo ad avere un numero così folle di immunizzazioni. Neppure nel continente africano si vaccina così tanto, ma in Italia questo e molto altro ancora...

Le balle della ministra
Il 22 ottobre 2014 durate la trasmissione RAI «Porta a Porta» la Lorenzin ha dichiarato: «ricordo che solo di morbillo, di epidemia di morbillo a Londra, cioè in Inghilterra, lo scorso anno (2013) sono morti 270 bambini».
Esattamente un anno dopo, il 22 ottobre 2015 alla trasmissione «Piazza Pulita» sempre lei se ne esce con la seguente frase: «di morbillo si muore, in Europa! C’è stata una epidemia di morbillo a Londra lo scorso anno (2014) e sono morti più di 200 bambini».
Avete letto bene? I bambini sterminati dal pericolosissimo virus del morbillo in due anni in Gran Bretagna - secondo la ministra - sarebbero stati 470!

Fake News magistrale.
La smentita arriva dal sito ufficiale «Public Health England» del ministero di Salute Pubblica inglese, il quale ha pubblicato i dati epidemiologici della mortalità da morbillo dal 1980 al 2013.
Nel 2013 c’è stato un solo morto, aveva 25 anni e la causa non è stato il morbillo ma le complicanze polmonari. Quindi passiamo da 470 morti per morbillo secondo la ministra a un solo morto (adulto) per complicanze.

Per chi non l’ha ancora capito l’epidemia di morbillo (non solo in Inghilterra ma anche in Italia), è la brutta-copia delle precedenti epidemie mediatiche (sars, aviaria, suina e meningite, ecc.) inventate dal Sistema.
I dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità italiano sono un po’ diversi da quelli partoriti dalla mente non centrata della Lorenzin. L’Italia ha registrato tra gennaio 2017 e giugno 2017 circa 2988 casi riconosciuti di morbillo. Detto così potrebbe sembrare un numero esagerato, ma ricordiamo che stiamo parlando di 3.000 casi su una popolazione di circa 61 milioni di individui: dal punto di vista epidemiologico è un numero che fa sorridere.

Ma non è tutto, perché la povera Lorenzin e il suo entourage di esperti (tra cui consulenti pagati dalla Glaxo) hanno ignorato pure i dati del morbillo di qualche anno fa. Per esempio nel 2003 i casi ufficialmente registrati sono stati circa 18.000, quindi 6 volte tanto quelli odierni.
Nel 2004 i casi sono stati 12.000, per poi calare nel 2008 a 5.312 persone, nel 2010 a 3.000 e infine nel 2011 a 4.611.
Come mai con soli 3.000 casi sentiamo urlare ai quattro venti medici ed istituzioni? Forse perché dovevano far passare un decreto legge urgente? Purtroppo è così.
Cosa avrebbero dovuto fare qualche anno fa con quasi 20.000 casi? Chiamare la Guardia Nazionale e mettere in quarantena l’intera popolazione nazionale? Non è successo nulla perché non c’è nulla di cui preoccuparsi, stiamo parlando di morbillo e non di ebola.
Nel grafico dell'immagine sotto i dati ufficiali dell’incidenza del morbillo in Italia dal 1970 al 2016 (Epicentro, Istituto Superiore di Sanità).
Nel 1988 vi sono stati addirittura quasi 90.000 casi di morbillo.
Fonte: http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/epidItalia.asp

In conclusione non esiste in Italia nessuna epidemia di morbillo, se non nel cervello della Lorenzin.

Morti da morbillo? No, da vaccino
Non solo le autorità mediche britanniche smentiscono la falsa notizia di una epidemia di morbillo in Inghilterra, ma qualche anno fa, grazie alla richiesta di un giornalista appellatosi alla legislazione per la libertà di informazione, sono stati costretti a rivelare i dati sulla mortalità non del morbillo ma dei vaccini per il morbillo. Eravamo nel 2010.
Ne ha parlato il Times di Londra («40 deaths linked to child vaccines over seven years»): negli ultimi sette anni vi sono stati 40 bambini morti, e 2.100 hanno subito degli effetti collaterali gravi come reazione post-vaccinica. Di questi 2.100 almeno 2 hanno avuto un danno irreversibile al cervello, 1.500 problemi neurologici di cui 11 encefalite e 13 epilessia e coma.
Ma ricordate sempre che i vaccini sono acqua fresca e si rischia di più mangiando un piatto di pasta che non iniettandosi una esavalente…

Dopo il morbillo a chi tocca? Alla polio?
Tralasciando di commentare le farneticazioni di un possibile ritorno della poliomielite in Europa, crea certamente molta più preoccupazione osservare come le industrie chimico-farmaceutiche siano sopra le leggi nazionali.
Pochissimi sanno che il 2 settembre 2014 a seguito di un non specificato «errore umano» ben 45 litri di virus concentrato di polio vivo furono sversati in Belgio nel fiume nel Lasne, un affluente del fiume Dyle situato nella regione Vallonia.
Notizia questa interessante o no? In pratica una damigiana da 45 litri contenente il brodo di coltura del virus della polio è finito in un fiume e nessuno ce lo ha detto: come mai?
A dichiararlo è stata la stessa GlaxoSmithKline.

La conferma arriva dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), in pratica l’omologo europeo del CDC di Atlanta. Sul sito ufficiale si legge: «il 2 settembre 2014, dopo un errore umano, 45 litri di soluzione concentrata di virus polio vivo sono stati rilasciati nell'ambiente dalla società farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), nella città di Rixensart, in Belgio»
Scontata la conclusione dell’Alto Consiglio della sanità pubblica del Belgio che ha condotto una valutazione del rischio: «il rischio di infezione per la popolazione esposta all’acqua contaminata è estremamente basso a causa dell’elevato livello di diluizione e dell’alta copertura della vaccinazione (95%) in Belgio».
La Glaxo come sempre non ha pagato nulla per il gravissimo incidente ambientale.
Come al solito i gangster patentati, quelli che pagano dirigenti ministeriali per far passare leggi repressive che impongano pratiche vaccinali rimangono sempre impuniti, al di sopra della legge e soprattutto dei governanti.
Al momento attuale non è dato sapere che fine abbiano fatto i 45 litri di virus vivi della polio…
Se verranno fuori casi di poliomielite in Belgio o nelle zone limitrofe, sapremo che non è tornato il virus per colpa degli extracomunitari ma perché qualcuno lo ha rilasciato “accidentalmente” nell’ambiente…