Analizzati i vaccini: peggio del previsto!
Marcello Pamio - 9 luglio 2018
I vaccini si sa contengono sostanze note e altre meno note perché coperte
dall’inviolabile segreto industriale, quasi a livello militare. Ma dietro a
sigle e acronimi si celano materiali che potrebbero giocare un ruolo prioritario
nell’eziologia di gravissime e incurabili patologie neonatali e non solo.
Da oggi il quadro generale sta prendendo forma….decisamente una forma molto
inquietante.
Ad accendere il lumino e portare luce nella tenebra più oscura ci ha pensato il
Corvelva, il Comitato veneto che da oltre vent’anni si occupa di fare corretta
informazione nell’ambito delle libertà vaccinali. A proprie spese hanno infatti
commissionato l’analisi delle contaminazioni biologiche e le verifiche delle
sequenze genomiche.
Le motivazioni di tali analisi ce le spiega Nassim Langrudi, una
responsabile del Corvelva: «siamo stati costretti a farlo, dal momento
che si sente ripetere da tutti che i vaccini sono i farmaci più sicuri ed
efficaci al mondo; che non presentano effetti collaterali, senza però averne mai
avuto una dimostrazione tecnico-scientifica. Abbiamo voluto verificare
empiricamente se queste affermazioni fossero fondate o meno».
Il Corvelva ha quindi portato in un laboratorio, non certo il primo scelto a
caso, visto che «i laboratori appena sentono la parola ‘analisi’ associata a
‘vaccini’, tendono a tirarsi indietro.
Comportamento non certo strano questo, visto che tutto quello che va fuori
dal pensiero unico viene disintegrato con ogni mezzo…
Fortunatamente esistono ancora professionisti seri disposti a fare il lavoro,
pur sapendo che il campo è minato.
Vaccini analizzati
Corvelva ha fatto analizzare 7 campioni diversi: Priorix Tetra della
britannica GlaxoSmithKline (tetravalente: morbillo, parotite, rosolia,
varicella); Measles Vaccine live B.P. della Profarma AG
(monovalente: morbillo); MMR Vax Pro della francese MSD vaccins
(trivalente: morbillo, parotite, rosolia); Infanrix Hexa della GSK
(esavalente: difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite, Haemophilus
influenzae tipo b); PolioInfanrix della GSK (pentavalente:
difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite); Fluad della senese
Seqirus Srl, (influenza stagione: 2017/2018); Vivotif della
britannica PaxVax, (vaccino contro la febbre tifoide).
Risultati delle analisi
Quello che è uscito dal laboratorio è a dir poco agghiacciante.
Priorix Tetra: il DNA totale estratto era pari 1729.8 ng, presente DNA genomico: varicella 14%, pollo 4%, uomo 78%.
MMR Vax Pro: il DNA totale estratto è non quantificabile, presente DNA genomico: pollo 28%, uomo 14%.
Measles vaccine live BP: il DNA totale estratto era di: 13.6 ng, presente DNA genomico: uomo 56.
Infanrix hexa: il DNA totale estratto è non quantificabile, presente DNA genomico: scimmia 4.69%.
PoliInfanrix: il DNA totale estratto è non quantificabile, presente DNA genomico: scimmia 5.14%.
Fluad: il DNA totale estratto è non quantificabile, presente DNA genomico: pollo 8%.
Vivotif: DNA totale estratto: 2500 ng per compressa, presente DNA genomico: Salmonella thyphy Ty21a 97%, Presente RNA di: Salmonella thyphy Ty21a 90 %, Uomo 8%.
Conclusioni e implicazioni
Per poter
trarre delle conclusioni è necessario sapere quali sono i parametri attuali.
Ovviamente i limiti imposti ai residui di materiale genetico estraneo nei
vaccini sono molto fumosi, secondo l’EMA addirittura non ci sono dei limiti per
ciascun vaccino ma solo per alcuni, riportati nelle monografie del prodotto.
Quello che sappiamo è che il limite massimo previsto varia da 10 pg (10-12
grammi) a 10 ng (10-9 grammi, un miliardesimo), sulla base del
calcolo teorico della possibilità da parte del DNA genomico estraneo di causare
mutazioni oncogeniche.
Ne consegue che per questi l’MMR vax Pro risulta conforme rispetto al
limite di 10 ng, mentre il Priorix Tetra risulta circa 140
volte superiore al limite massimo di 10 ng e ben 140.000 volte superiore al
limite minimo di 10 pg.
Non è tutto, nel tetravalente della GSK, risultano presenti non
solo porzioni o frammenti delle cellule fetali umane utilizzate per la coltura
dei virus, ma l’intero genoma!
Nei vaccini Infanrix hexa e PolioInfanrix: il DNA virale del
poliovirus è in quantità al di sotto dei limiti di rilevabilità mediante
strumentazione all’avanguardia. In entrambi i vaccini sono presenti tracce di
DNA di scimmia proveniente dalla linea cellulare Vero.
Il vaccino Fluad: presenta tracce di DNA proveniente dalla linea
cellulare di pollo, e il vaccino Vivotif, per motivi non spiegabili
presenta addirittura un 8% di DNA umano!
A questo punto è d’importanza vitale sapere cosa succede quando materiale
genetico estraneo, come il DNA virale modificato e/o mutato, il DNA umano fetale
e quello animale (scimmia, pollo, falena, ecc.) viene a contatto con il DNA di
un neonato? Visto che la via primaria dei vaccini è quella parenterale mediante
inoculo sottocutaneo.
Nel momento in cui il DNA estraneo viene a contatto col DNA umano del soggetto
che ha ricevuto il vaccino, si verifica la cosiddetta ricombinazione omologa
del DNA. Si tratta di un processo che avviene spontaneamente solo
all’interno di una stessa specie, ma qui abbiamo più specie coinvolte.
Si vengono così a formare cellule con un DNA
virus/uomo/animale/cellula-fetale/vaccinato che possono venire riconosciute come
estranee scatenando una risposta immunitaria (infiammazione) volta a eliminare
queste cellule anomale. Siccome l’oggetto del contendere sono proprio le cellule
del soggetto stesso, si può scatenare nei soggetti che presentano una
predisposizione ad una seria «risposta autoimmune».
Sarà forse un caso che attualmente le malattie autoimmuni (circa un centinaio)
sono in crescita esponenziale tra la popolazione, non solo adulta ma soprattutto
quella infantile? Purtroppo non sono in crescita solo queste ma tutte le
patologie croniche, degenerative e tumorali.
Non sapremo mai (forse) se il malloppo di DNA che riempie i vaccini pediatrici a
livelli inimmaginabili sia casuale, dovuto a contaminazioni, oppure scientifico,
cioè con lo scopo di indurre mutazioni nel DNA umano, volte da una parte a
generare una società di persone predisposte a tutte le malattie, dall’altra a
bloccare il percorso evolutivo delle masse...
Detto questo, ci auguriamo che dopo questa seria e circostanziata denuncia
scientifica, le autorità competenti la smettano di nascondere la testa sotto la
sabbia, iniziando a prendere delle serie e importanti decisioni: di mezzo c’è la
salute dei più indifesi. Anche perché crediamo che vi siano i presupposti per
richiedere il ritiro dei vaccini, visto che dai risultati sono completamente
fuori parametro. Staremo a vedere se gli enti preposti a supervisionare la
salute pubblica, avranno la forza di mettere i bastoni tra le ruote a colossi
come GSK.
Condivido le parole di Nassim quando ricorda che noi tutti, genitori e non, «abbiamo
l’obiettivo e il dovere morale di portare alla luce le criticità, se presenti,
della politica vaccinale. Se esistono dei pericoli è giusto parlarne, se questi
pericoli sono dimostrati è doveroso garantire la possibilità di scegliere se
assumersi questo rischio specifico oppure no. C’è bisogno di trasparenza e di
onestà, non di obblighi».
Chiaro Ministro Grillo? Siamo felicissimi della sua gravidanza, anche se la
somiglianza (sotto vari punti di vista) con colei che l’ha preceduta è un po’
inquietante.
Sembra quasi che al Sistema siano funzionali dei ministri della salute che
partoriscano durante il mandato, e che poi facciano pubblicamente le
vaccinazioni ai loro figli…
Cosa c’è di più affidabile per l’inconscio collettivo di una mamma-ministro che
ha appena partorito il suo cucciolo? L’impatto propagandistico non ha
precedenti.
Ma questa, dottoressa Grillo, è una sua libera scelta e va rispettata.
Esattamente come vanno rispettate le scelte dei genitori che decidono di non
fare i vaccini alle proprie creature.
Oggi abbiamo bisogno di trasparenza, sicurezza, farmacovigilanza attiva e NON
obblighi!