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Scandalo AIFA…


Marcello Pamio

Danno erariale di quasi 200 milioni di euro. L’accusa arriva dalla Corte dei Conti del Lazio.
I destinatari sono i membri di una Commissione consultiva tecnico-scientifica, ma non di una a caso: l’Agenzia italiana del farmaco, AIFA!
L’agenzia nazionale che ha la responsabilità (morale e scientifica) di consentire e monitorare la commercializzazione sul territorio di farmaci e vaccini.

Avrebbero imposto limitazioni alla prescrivibilità dell’Avastin - farmaco usato per trattare alcune malattie oculari - costringendo di fatto il Servizio Sanitario Nazionale a sostenere costi maggiori per l'acquisto del concorrente (equivalente) Lucentis.

In pratica il primo non è stato incluso, fino al 2014, tra i prodotti rimborsabili dal SSN e il suo utilizzo è stato limitato ingiustificatamente fino al 2017 causando rilevanti spese aggiuntive per l’erario.
Hanno sostenuto - per non dire imposto - la vendita di un veleno la cui singola dose costa tra i 600 e i 730 euro in più dell’altro!

Già nel 2014 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva irrogato nei confronti delle case farmaceutiche produttrici, Roche e Novartis, una sanzione amministrativa di oltre 180 milioni di euro per avere concertato una differenziazione artificiosa dei prodotti, presentando il primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari. In realtà le molecole sono le medesime.
Quindi i due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione del farmaco più economico (Avastin della Roche) a vantaggio dell’altro molto più costoso (Lucentis della Novartis).

Va detto che i due farmaci non vengono prescritti solo per curare malattie oculari, ma anche per il trattamento di varie forme tumorali, tra cui quelle del colon-retto, del polmone e del rene. Tumori molto diffusi tra la popolazione.

Per il SSN «l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno» scriveva l’Autority.
Ad occhi esterni e ignari non avrebbe molto senso il comportamento della Roche, che si sarebbe autoboicottata per lasciare spazio al Lucentis della “concorrente”.
Il giochetto ce lo spiega sempre l’Autority: «le condotte delle imprese trovano la loro spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi Roche e Novartis. Roche, infatti, ha interesse ad aumentare le vendite di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech - che ha sviluppato entrambi i farmaci - ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis».

Quest’ultima, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al 30%. Intrallazzi economico-finanziari che dimostrano una cosa sola: la concorrenza tra le industrie farmaceutiche non esiste, è una mera illusione…

Come sempre paga pantalone, cioè i sudditi che finanziano il SSN con le tasse, e a guadagnare - come sempre - sono i soliti noti.
Ma la cosa vergognosa in scandali come questo, non è solo il discorso prettamente economico delle industrie, bensì lo svuotamento etico e morale di quegli enti la cui responsabilità prioritaria è - o dovrebbe essere - la salvaguardia della salute dei cittadini!
Delle industrie che speculano vendendo le droghe da loro prodotte puntando esclusivamente al profitto, ovviamente non possiamo stupirci, ma ciò che emerge è che oggi purtroppo non possiamo fidarci né della politica né di quegli Enti nazionali e di quelle Istituzioni pubbliche che dovrebbero sorvegliare e proteggere il bene comune.
Ricordo infine che i vaccini pediatrici sono autorizzati proprio da quella stessa Commissione scientifica dell’Aifa che oggi è accusata dalla Corte dei Conti e dalla Guardia di Finanza di aver speculato sui farmaci a beneficio delle case farmaceutiche.

E se lo fanno con i farmaci (Avastin e Lucentis) perché non potrebbero farlo anche con i vaccini?

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