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Beppe Grillo e «Paraculum 100 CH»

Marcello Pamio -  15 agosto 2018

Lettera all’Ordine degli psichiatri italiani

Alzheimer? Demenza senile precoce? Utilizzo di stupefacenti? Abuso di psicofarmaci? Sostituzione con un clone? O più semplicemente il Re è completamente nudo?
Ai posteri-elettori l’ardua sentenza…
Mi riferisco all’ultima gravissima sparata di Giuseppe Grillo, ex comico, ex padre spirituale del «Movimento 5 stelle», e da ieri anche ex cervello pensante.
Una presa di posizione inquietante, sotto forma di post intitolato «Fate ordine» scritto assieme al suo neurologo. Già questo è un indizio interessante sulla sua attuale situazione...

Grillo e la «scientificità»
Il guru del «finto-cambiamento» parte in tromba sul concetto di scientificità.
Egli (forse assieme al suo neurologo) avrebbe in queste giornate afose e calde «riflettuto molto sulla difficoltà a comprendere il significato della parola scientifico da parte delle persone. E’ stato disorientante, preoccupante e quasi penoso, assistere ad una degenerazione del dibattito così profonda».
Prende immediatamente posizione nei confronti della Scienza, quella con la Esse maiuscola.
Difende quindi a spada tratta la Scienza di SuperQuark, la scienza alla pierino angel e robertino sborion (che lo applaude pubblicamente).
Secondo Grillo il nostro «sistema sanitario è uno dei migliori al mondo, per affidabilità e livello di copertura nei confronti dei cittadini. Agli occhi del SSN siamo tutti uguali nei diritti, indipendentemente da quale patologia ci ha colpiti».
La miopia del nostro è più grave del previsto, ma forse se hai i miliardi che il genovese ha depositato in banca, quello che vedi sono servizi perfetti ed efficienti, se invece i soldi non li hai e fai fatica ad arrivare a fine mese, allora ti devi accontentare di quello che passa il convento.
Ma sappiamo che la scienza non è democratica, come ci ricorda sempre il suo grande estimatore.

Di quale «scienza» Grillo si riempie la bocca?
Forse dovrebbe rivedere un attimo le dichiarazioni del dottor Richard Horton, capo-redattore della rivista «The Lancet» quando spiega come avvengono le pubblicazioni scientifiche, ridotte ad una mera «operazione di marketing travestita da scienza legittima. Le società farmaceutiche hanno trovato il modo di eludere le norme di controllo della revisione paritaria. In troppi casi riescono a seminare letteratura settoriale di lavori scientifici di bassa qualità che possono poi usare per promuovere i loro prodotti presso i medici. Le case farmaceutiche ci stanno imbrogliando. Ci arrivano articoli con su i nomi dei medici e spesso scopriamo che alcuni di loro sanno poco o niente di quanto hanno scritto».
Lo stesso Horton in un redazionale datato 11 aprile 2015 sempre su «The Lancet» ha denunciato pubblicamente che «metà della ricerca medica è falsa!».  Concludendo che «la scienza ha preso una piega verso il buio». Ma forse Grillo si trova più a suo agio nella tenebra, rispetto alla luce…
Oppure, tra un dvd e l’altro, potrebbe leggersi sotto l’ombrellone «Medicine letali e crimine organizzato», l’ultimo libro del dottor Peter C. Gøtzsche, scienziato di fama internazionale, già direttore del prestigioso «Nordic Center della Cochrane Collaboration» di Copenaghen, in cui spiega i requisiti per stabilire se un farmaco è efficace. «Attualmente il solo requisito che viene considerato vincolante per stabilire se un farmaco è efficace è la presenza di un effetto statisticamente significativo in soli due studi clinici randomizzati e controllati (dalle aziende stesse) a confronto con il placebo. Questo obiettivo è facilmente raggiungibile, anche perché se l’azienda non raggiunge il proprio obiettivo può continuare a realizzarne altri, fino al momento in cui ce ne sono almeno due che cedono alle sue insistenze. La comparazione con il placebo non ci dice nulla purtroppo se il nuovo farmaco è migliore o peggiore di un farmaco già in commercio.
Le aziende dispongono di svariate tecniche per manipolare gli studi clinici randomizzati che finanziano. Possiedono vari sistemi per ingannare le agenzie di controllo e far approvare farmaci pericolosissimi per la salute umana».
Ecco la medicina osannata da Grillo: quella che provoca ogni anno milioni di morti e un numero incalcolabile di disabilità, e proprio per questo motivo rientra nelle prime tre cause di morte nel mondo occidentale!
Ma queste ovviamente sono solo Fake News…

Metodologie diagnostiche
«E’ pur vero che non dovremmo stupircene più di tanto se consideriamo la diffusione di trattamenti e metodologie diagnostiche al limite dell’assurdo».
Molto interessante questa affermazione, anche perché Grillo il 26 settembre 2002 era a Bologna in un evento organizzato da Paolo Brunetti della storica casa editrice Andromeda, assieme al compianto professore Gianfranco Domenighetti (Ministro della sanità del Ticino per diversi decenni).
Titolo della straordinaria relazione: «Screening: disinformare per convincere».
Informazioni di vitale importanza per comprendere che gli screening, detti erroneamente «esami preventivi», come vengono praticati oggi, rientrano in un’operazione di marketing delle lobbies: cercare il malato nel sano, e lo trovano sempre.
Questo Grillo lo sapeva perfettamente, anche perché stimava Domenighetti.
Adesso però che il professore non c’è più, ha drasticamente cambiato bandierina…

Grillo Vs Omeopatia
Il senso del suo articolo era appellarsi all’Ordine dei farmacisti affinché nelle loro botteghe non si continui «a confondere i cittadini con la vendita di prodotti omeopatici».
Il motivo è presto detto, secondo l’esperto genovese «i fortissimi dubbi sulla loro efficacia da parte del mondo scientifico sono di dominio pubblico».
Quale sarebbe il mondo scientifico, e dove sarebbero i documenti ufficiali? Il comico come sempre è un mago nel buttare il sasso nello stagno, nascondendo la mano.
Forse si riferisce al ridicolo documento preparato da un povero ginecologo con la fissa per le bufale? Uno che conosce l’omeopatia esattamente come Burioni conosce il rispetto, ma spinto da una «forza» interiore di moralità ha tentato, con risultati a dir poco pietosi, di demolire una medicina che esiste da circa 250 anni, che viene utilizzata da oltre 600 milioni di persone e prescritta da circa 500.000 medici laureati nel mondo (dati OMS).
Secondo Grillo forse un medico dopo sei anni di laurea universitaria, altri quattro o sei anni di specialistica, e altri tre o quattro anni di Scuola omeopatica è un semplice «guaritore» da strada, un ciarlatano che usa l’acqua fresca «illudendo» e «confondendo» i pazienti?
A questo punto mi auguro che le associazioni di categoria, cioè dei medici omeopati e antroposofi si sveglino dal profondo letargo in cui si sono lasciati coccolare, non solo rispondendo a tono, ma anche denunciandolo nelle sedi opportune.
Le farneticazioni di Grillo continuano e nella sua critica senza fondamenti di nuovo ribadisce che l’omeopatia «è stata più volte messa in discussione, sino a ripetuti quanto implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità. Questo sia per quanto concerne la validità come opzione terapeutica che per la possibilità di un ritardo nell’approccio adeguato. Ritardo che potrebbe essere causato proprio dall’abuso di prodotti così a rischio di inefficacia e che, pur essendo in vendita in molte farmacie, farmaci non possono essere definiti».
In questo caso la faraonica ignoranza di Giuseppe è seconda solo alla sua arroganza.
Con il recepimento delle Direttive CE e la regolamentazione del D.l.vo 219 del 24 aprile 2006, che impone l’adeguamento a cui le aziende produttrici stanno facendo fronte, si legittimano totalmente i preparati omeopatici a «medicinali» a tutti gli effetti.
Anche ad ottobre 2017 i medicinali omeopatici sono stati equiparati in tutto e per tutto ai farmaci e le aziende del settore sono state obbligate a depositare i dossier per la registrazione dei prodotti e richiederne l’«Autorizzazione all’Immissione in Commercio» (la famosa AIC).
Non solo, ma i prodotti omeopatici sono definiti medicinali in tutta l’Unione Europea, ed in alcuni Stati sono posti a carico del SSN.
Quindi Beppe dovrebbe cambiare neurologo o dosare diversamente gli psicofarmaci prima di buttare al vento le sue già sconquassate credenziali.
Il livello più basso però lo raggiunge alla fine dell’articolo quando chiede «la sospensione della vendita presso le farmacie italiane di prodotti senza che ne sia stata scientificamente comprovata l’efficacia».
Mi dispiace doverglielo dire usando le parole di Andrea Mendelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, ma «i rimedi omeopatici sono classificati dalla vigente normativa, sia comunitaria che nazionale, come farmaci. Il farmacista non può rifiutarsi di distribuire nessun farmaco regolarmente in commercio, compresi quelli omeopatici». [1]
Anche perché se Beppe si fosse concentrato un po’di più, e se avesse ascoltato meno consigli del suo «entourage», forse avrebbe raziocinato che i farmacisti guadagnano tantissimi soldi con la vendita degli omeopatici, che funzionino o meno non ha importanza…
Secondo lui i farmacisti smettono di incamerare soldi perché glielo chiede un menestrello di corte?

Casaleggio & vaccini
Un’ultima cosa, per far meglio comprendere quello che ruota attorno e dietro le recenti esternazioni di Grillo è il «Decreto Milleproroghe».
Si tratta di una vera e propria legge nella quale, tra le altre cose, veniva prorogato di un anno la scandalosa Legge Lorenzin (119/2017), permettendo ai bambini di entrare a scuola a settembre, evitando di fatto la “razzista” esclusione.
Il decreto, al momento, è stato approvato dal solo Senato, per cui sarà discusso dalla Camera soltanto al ritorno dalla pausa estiva, quindi a partire dall’11 settembre. Diventa impossibile una approvazione prima dell’inizio delle scuole (le ultime apriranno il 20 settembre). È molto probabile quindi che i bambini non vaccinati non vengano ammessi agli asili nido e alle materne nei primi giorni di scuola, se effettivamente i presidi si rifiuteranno di accogliere la circolare del 5 luglio.
Strano questo comportamento, perché avrebbero potuto tranquillamente legiferare prima e invece non è stato fatto, come mai? E come mai nello stesso preciso momento il Movimento stellato prende le distanza da Davide Barillari, un loro consigliere in Regione Lazio e primo firmatario della proposta di legge sui vaccini?
Forse per quello che Barillari ha scritto su FB? «La politica viene prima della scienza. I politici devono ascoltare la scienza, collaborare, non farsi ordinare dalla scienza cosa è giusto e cosa è sbagliato, accettando le parole della scienza mainstream come dogmi religiosi. Perché la scienza deve essere democratica, e quindi deve ascoltare tutti...compresi ricercatori e scienziati, che con dati alla mano, contestano il dogma ufficiale».
Sante parole condivise da tantissime persone, ma non dai vertici del M5S, che lo sconfessano pubblicamente. 
Ma Barillari ne ha per tutti: «gli scienziati dello stampo di Burioni, cioè legati a doppio filo sia alle multinazionali del farmaco che ai partiti del passato bocciati alle urne dagli italiani, sono davvero convinti di detenere l'unica verità possibile, eterna ed inconfutabile… e sono davvero convinti che la politica si debba inchinare supinamente a loro».
Qui dissento però, perché il sostantivo «scienziato» nei confronti di Burioni è assolutamente fuori luogo e inappropriato!
La risposta secca arriva in un post scriptum al termine di un articolo di Davide Casaleggio: «Il MoVimento 5 Stelle prende totalmente le distanze dalle dichiarazioni del consigliere regionale del Lazio Davide Barillari. La linea sui vaccini è quella messa nero su bianco nel contratto di governo votato dagli iscritti e portata avanti dal ministro della Salute Giulia Grillo».
Chi è Davide Casaleggio e come può decidere lui per l’intero Movimento, la delicatissima linea vaccinale? Perché gli elettori e tutti gli attivisti non insorgono? Questa si può chiamare democrazia?
Infine chi è veramente la «Casaleggio Associati» (leggi qui), a cosa sta giocando, e qual è il suo occulto ruolo dietro le quinte (e le battute) di Beppe Grillo?

Conclusione
Finalmente Grillo (e la Casaleggio) ha gettato la maschera e pure i vestiti diventando il nudo portavoce ufficiale delle lobbies della chimica e farmaceutica.
Ai dirigenti delle industrie chimiche viene infatti la gonorrea quando si parla di omeopatia, fitoterapia, rimedi tradizionali, quindi di prodotti naturali non brevettabili e che aiutano la vera guarigione.
L’intento del Sistema, a cui Grillo (o il suo clone) ha deciso di partecipare, è la distruzione delle medicine non convenzionali e naturali. Metodiche conosciute e usate da millenni vanno cancellate con ogni mezzo lecito e illecito, per far posto alla dogmatica e incontrovertibile «medicina scientifica».
«Nell’augurare - ironizza Grillo alla fine del post - a tutti i farmacisti italiani buon ferragosto mi viene in mente l’uso, almeno preventivo, dell’acqua fresca: bagnarcisi la testa in queste estati sempre più afose».
Nel ricambiare gli auguri a Grillo per un caldissimo ferragosto, mi è venuto in mente un rimedio omeopatico per i disturbi ossessivo-compulsivi: «PARACULUM 100 CH», 10 granuli ogni ora.
E’ il classico rimedio da sotto l’ombrellone, ottimo perché se non dovesse funzionare, può sempre usare i granuli per dolcificare il caffè…

Note

[1] «Omeopatia. Fofi replica a Beppe Grillo: “Per la legge gli omeopatici sono farmaci e i farmacisti non possono rifiutarsi di distribuirli”», 14 agosto 2018, www.quotidianosanità.it agosto  

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